16 Gennaio 2010

Umbria, a Pro Spello niente telefono, niente sito internet e la Pro Loco disconnessa

Nella tagliola c’ è caduta anche la Pro Spello: niente telefono, niente sito internet e in una città a vocazione turistica la Pro Loco disconnessa dal mondo è un danno bello e buono. Racconta ancora uno dei beffati: «Abbiamo presentato un ricorso al Corecom, il Comitato regionale per le comunicazioni, abbiamo attivato il Codacons. Ma intanto, chi vuole telefonare si deve passare a un altro gestore». E qui, dopo la beffa, c’ è il danno. Perché per passare da un gestore all’ altro mantenendo il numero si rischia di aspettare mesi. Se si vuole fare presto non c’ è altra soluzione che cambiare numero. Allora sì che, con la linea nuova, i tempi sono ridotti. Ma, per esempio, per passare a Telecom il costo sostenuto è stato di 96 euro. Addio ai risparmi, quelli andati avanti per mesi grazie alla buona gestione di Tag Comunicazioni. Del caso si sta occupando anche l’ Adoc: «Abbiamo ricevuto segnalazioni- spiega il presidente regionale Angelo Garofalo- stiamo valutando come muoverci». I telefoni vanno in tilt, i treni non sono da meno. Ieri giornata nera sull’ asse Spoleto-Perugia. Ieri mattina all’ uscita della stazione di Spoleto il treno "12094" diretto a Perugia mette sotto un cane e l’ impatto rompe la condotta di un freno. Il locomotore inverte la marcia, torna indietro di qualche centinaio di metri e i pendolari devono aspettare il treno successivo. Disagi anche per gli utenti del treno "3157" che parte da Firenze alle 12,31 e arriva a Foligno alle 15,01. Lo prendono tanti dipendenti pubblici che hanno fatto pranzo a merenda. Alla stazione di Ponte San Giovanni stop di 25 minuti. Il treno prosegue a vista ad ogni passaggio a livello. Colpa di un automobilista che ha colpito le sbarre e mandato il tilt i delicati sistemi di gestione: il macchinista non trova il semaforo verde acceso per passare. Sono stati tre i treni rallentati dal danno causato tra Bastia e Ponte San Giovanni. Trenitalia ha lavorato sodo, ma la sfortuna già ci ha messo lo zampino. Un po’ come l’ insegnante perugino che racconta l’ assurda storia da precario della scuola pubblica che viene pagato in ritardo e che non trova più i contributi. Ecco le parole della rabbia contro la strana burocrazia: «Quest’ anno ho avuto un incarico a Città di Castello ha preso lo stipendio del mese di settembre solo a dicembre, niente di strano era successo lo stesso lo scorso anno: sono stato pagato con 3 mesi di ritardo (a causa di un errore nell’ inserimento dei dati nel computer della segreteria della scuola). Ad oggi non è stato ancora pagato un incarico avuto lo scorso anno a luglio, presso l’ Istituto per Geometri di Perugia "Arnolfo Di Cambio". In questo caso la segretaria della scuola alla mia richiesta di spiegazioni ha risposto: "Abbiamo finito i soldi, pagheremo le supplenze 2009 con i soldi del 2010 e le supplenze del 2010 con i soldi del 2011"». Lo stesso insegnante deve esser uno poco fortunato: lo scorso anno ha infatti lavorato con un incarico a cattedra a Todi. Dopo un anno di regolare lavoro e stipendio ecco l’ inghippo: «Ho chiesto l’ indennità di disoccupazione all’ Inps (come prevedono le normative vigenti) ma l’ impiegata dell’ Inps ha rilevato che non erano stati pagati i contributi previdenziali e quindi non potevo ricevere indennità di disoccupazione non avendo copertura previdenziale (in sostanza è come se avessi lavorato una anno in nero per lo Stato sì proprio come un extracomunitario). Alla richiesta di spiegazioni la segretaria della scuola "Itas A.Ciuffelli" di Todi ha risposto che essendo un incarico annuale (in sostituzione di una collega in maternità) l’ insegnate era stato pagato dal Ministero e non dalla scuola (cosa vera), quindi spettava al Ministero pagare i contributi previdenziali. La scuola mi ha rilasciato un "certificato di servizio" con il quale ho potuto avere dall’ Inps la indennità di disoccupazione con la quale vivo». RIPRODUZIONE RISERVATA.

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