21 Febbraio 2019

Telefonini Comune, esposto del Codacons

 

Il Codacons ha depositato un esposto-denuncia alla Procura di Catania contro l’ Amministrazione comunale di San Giovanni La Punta. Esposto che arriva dopo l’ interrogazione consiliare da parte della consigliera del M5S, Giusy Rannone, per le bollette telefoniche liquidate dal Comune ad una società di telefonia mobile. «Da una determina dirigenziale, accertata la regolarità della fattura – ha spiegato la consigliera – sarebbe emersa la decisione di liquidare ad una società di telefonia una fattura da 928,79 euro a fronte di un bimestre di traffico telefonico da cellulare. Una di queste schede in questione sarebbe in carico al sindaco. Inoltre, in due anni, sarebbero stati spesi ben 8.500 euro per delle schede sim date in uso ai funzionari e impiegati comunali di San Giovanni La Punta». Il Codacons, nella persona di Carmelo Sardella, dirigente dell’ ufficio legale regionale, ha presentato un esposto per l’ ipotesi di reato di peculato. «La condotta del pubblico ufficiale – spiega Sardella – o dell’ incaricato di un pubblico servizio che utilizzi il telefono d’ ufficio per fini personali al di fuori dei casi d’ urgenza o di specifiche e legittime autorizzazioni, può integrare il reato di peculato d’ uso».«Se le schede telefoniche sono a “opzione full” – aggiunge Giovanni Petrone, presidente regionale del Codacons – comprensive di chiamate illimitate e Internet, non si comprende perché il Comune arrivi a spendere cifre così elevate. Pertanto, chiediamo agli organi inquirenti di accertare se le sim telefoniche in oggetto siano state utilizzate per fini personali al di fuori dei casi d’ ufficio, poiché ci sembra sia stato arrecato un danno apprezzabile al patrimonio della pubblica amministrazione». Dura la replica del sindaco Nino Bellia. «Credo che la situazione stia sfuggendo di mano volontariamente per far clamore e guadagnarsi spazio sui media – spiega il primo cittadino – andiamo quindi per ordine. Gli 8500 euro sono stati spesi in due anni per nove sim quindi facendo due conti, con l’ aiuto della calcolatrice, si evince che in un anno si spendono 4250 euro che al mese sono 354 euro. Visto che la cifra si riferisce sempre a nove schede – continua il primo cittadino – dividendo la somma per il numero di quest’ ultime il costo di una singola scheda telefonica è di 39 euro al mese. Ora va bene che ci prepariamo alle elezioni ma gettare fango, oltre che al limite di querela, credo sia un comportamento scorretto non soltanto nei confronti dell’ Amministrazione ma nei confronti dei loro elettori».SIMONE RUSSO.

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