23 Febbraio 2010

Senza il voto da casa la tv non sarebbe più sicura di sé

Dunque per la classifica di Sanremo, che tanto ha fatto arrabbiare gli orchestrali e che ha lasciato con l’ amaro in bocca i pochi che ancora ritengono il Festival una manifestazione canora, dobbiamo ringraziare il televoto.Questo oggetto misterioso e virtuale, che ha capovolto il verdetto delle giurie "in carne ed ossa", è sostanzialmente una forma di partecipazione del pubblico a casa, attraverso una telefonata o un SMS. Da rete fissa si doveva digitare il numero 894003, attendere che il messaggio telefonico pre-registrato richiedesse di digitare il numero di identificazione della canzone scelta, e poi digitare le due cifre di cui si compone il numero di identificazione. Dai cellulari invece si doveva mandare un SMS con i due numeri al 48444. Il numero massimo di voti da esprimere in ogni serata era cinque, e l’ addebito pari a 0,75 euro per ogni voto espresso. Il tutto gestito dalla società NeoNetwork S.r.l. (Via Deruta 20, Milano) per conto della Rai. Adesso il Codacons chiede il sequestro dei tabulati, partirà un’ inchiesta e si sospettano brogli da ogni parte. La nostra impressione è che, molto semplicemente, il televoto premi la visibilità dei concorrenti e non le loro doti vocali. Esso è da tempo uno strumento costitutivo della reality television, la tv che pretende di avere noi come protagonisti e di cantare la nostra vita quotidiana, ma in realtà si costruisce un mondo tutto suo, come una volta i set cinematografici a Cinecittà. In questo mondo a parte, di cui fa parte la casa del Grande Fratello, l’ ultima frontiera del reality sono i talent show, come il capostipite Amici: allevano una squadra di aspiranti star che, in una miscela di competizione e solidarietà, si allenano al mondo dello spettacolo per l’ intero spazio di una stagione televisiva. Hanno quindi molte possibilità di farsi guardare, e anche apprezzare, da una parte non piccola della platea di spettatori a casa. Non è proprio un caso che i primi tre piazzati di sabato, con il determinante apporto del televoto, provengano da Amici, Ballando sotto le stelle e X Factor. Sono stati mandati lì apposta, con tutti gli ammiccamenti al pubblico che si sono addestrati a fare nelle tele-votazioni precedenti, nei programmi che li hanno (provvisoriamente) lanciati. Anche il Festival è ormai un talent show. Non siamo più ai tempi di Modugno, di Volare, dei grandi successi discografici internazionali che partivano dal Teatro Ariston, oggi irripetibili. Sanremo è solo un monumento alla tv e il televoto il suo contatto con gli spettatori, senza il quale non è più sicura di sé.

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