7 Gennaio 2002

Sanzioni a chi arrotonda in euro

Sanzioni a chi arrotonda in euro
Le organizzazioni dei consumatori assegnano “premi“ a coloro che dovevano informare e non l`hanno fatto. “Il Governo deve intervenire con un bonus fiscale. Alla fine dell`anno ogni famiglia avrà un milione in meno“.
EURO-AUMENTI: dal cibo al sesso tutto costa di più

ROMA-“L`arrivo dell`euro ha portato con sè aumenti indiscriminati a cui quasi tutti si sono adeguati e adagiati. E questa maggiorazione non ha alcun senso se non quello dell`arrotondamento, un autentico paraventi cui dietro passa di tutto“. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, coordinamento delle associazioni per la tutela dei diritti dei consumatori, assieme ai colleghi dell`Adusbef, dell`Adoc e della Federconsumatori, assegna un simbolico “Europinocchio d`oro“ al ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, un “Eurogatto“ ed un “Eurovolpe d`argento“ ai presidenti di Confcommercio e Confesercenti, Sergio Billè e Marco Venturi, e denuncia una situazione che è ormai arrivata al ridicolo dove il “Governo deve intervenire per far capire che i cittadini non possono essere presi in giro“. Rifiutando l`etichetta di “euroscettici“ i responsabili delle maggiori associazioni che provano a reagire di fronte ai soprusi dei “numeri verdi, delle pubblicità informazione e delle tariffe non chiarite“, come dice Rosario Trefiletti della Federconsumatori, invitano l`esecutivo ad adottare un regime di sanzioni contro chi sfruttando la mancanza di regole si approfitta e aumenta qualsiasi cosa.

Elio Lanutti, dell`Adusbef, attacca: “Abbiamo un autentico dizionario di infrazioni, di cose che prima costavano mille lire e adesso molto di più“. E secondo il rapporto presentato dalle associazioni c`è veramente di tutto: pinte di birra che in un pub milanese passa da 9mila lire a 6.50 euro con un aumento di quasi il 40 per cento; o cappuccini, bar di Ladispoli, poco lontano da Roma, che costano di colpo un euro tondo tondo per “evitare resti in centesimi dove nessuno ci capisce nulla“. Il massimo di questa scala che alza i prezzi e scontenta chi se ne accorge si raggiunge con le tariffe imposte, quelle che non si possono evitare: “Il costo del passaggio sul canale candiano a Ravenna è cresciuto del 30 per cento da un giorno all`altro – dice con sarcasmo Rienzi – per non parlare del pedaggio sull`autostrada Napoli-Salerno aumentato del 7.50 per cento quando i rialzi possibili in servizi del caso non dovrebbero mai superare il 3 per cento“.

Ma oltre al ricorso su carta, presentato per questi ultimi tre casi alle locali Procure della Repubblica, questi “moschettieri un po` stanchi di combattere battaglie per gli altri passando per Cassandre“, invitano tutti gli amanti del cinema a boicottare la catena Warner Village, accusata di avere operato un pesante arrotondamento sui biglietti. “Il tagliando da 13.000 lire è passato a 13.554 (7 euro); quello da 14.000 lire a 14.552 (7,50 euro); anche i biglietti ridotti sono lievitati da 10.000 lire a 10.649 (5,50 euro) e da 8.000 a 8.713 lire (4,50 euro). “Serve la mobilitazione contro chi alza i costi in modo indiscriminato“, intima Carlo Pileri dell`Adoc. Per questo le diverse associazioni chiedono pesanti sanzioni a carico di chi ha profittato in questo modo dell`arrivo della nuova moneta e che secondo le stime delle associazioni, in un esborso medio di 1.080.000 lire a famiglia nel 2002. In totale, circa 12 miliardi di euro, con un effetto tra lo 0,4% e lo 0,7% sul tasso medio annuo di inflazione.

“Ci sono aumenti sull`enterogermina, sulle analisi cliniche, sull`aspirina – alza il tono ridendo sconsolato Rienzi – e nessuno interviene. Noi chiediamo alle Prefetture di fare qualcosa, ai diversi comuni. Ma purtroppo molte volte hanno le mani e i piedi legati, complice un sistema che permette di truffare. La domanda che mi faccio è ad esempio che fine faranno le tre lire non conteggiate nell`acquisto di un eurokit da 25mila lire“. A riprova è quanto succede in una panetteria del centro della Capitale. Dopo aver scelto un panino e aver constato che peso per prezzo al chilo fa 1930 lire si constata che obtorto collo si deve comunque pagare un euro, perdendo così 6lire e 27. Tutto autorizzato, regolare, secondo gli arrotondamenti previsti dal ministero delle Finanze che spiegano che se la quarta cifra decimale è superiore al 5 si arrotodna per eccesso. Ai danni del consumatore. Che da euroentusiasta passa a eurofregato.

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