13 Marzo 2024

SANREMO: IL “GIALLO” SUL TELEVOTO SI INFITTISCE. RAI RISPONDE AL CODACONS E RIFIUTA DI FORNIRE I DOCUMENTI SUI VOTI DEL FESTIVAL

 

PER RETE SOLDI SPESI DA TELESPETTATORI NON CONFIGURANO “INTERESSE PUBBLICO”. ORA RICORSO ALLA COMMISSIONE PER L’ACCESSO

Si infittisce il “giallo” sulle presunte anomalie nella raccolta dei voti del pubblico durante l’ultima puntata del Festival di Sanremo 2024. La Rai ha infatti risposto all’istanza d’accesso presentata dal Codacons, negando categoricamente di fornire all’associazione i dati relativi ai televoti dei telespettatori pervenuti durante la kermesse canora dello scorso febbraio.
All’indomani dell’ultima puntata del Festival, caratterizzata da alcuni disservizi e problemi tecnici che avevano interessato il sistema del televoto, il Codacons presentava formale istanza d’accesso alla Rai chiedendo tutti i dati sui voti espressi dai singoli componenti delle giurie della sala stampa e delle radio; i voti validi raccolti attraverso il televoto; quelli invalidati e la relativa motivazione; i dati circa eventuali voti espressi dal pubblico da casa e non raccolti dal sistema a causa dei disservizi tecnici.
Oggi arriva la risposta della Rai che, nel negare tali documenti all’associazione dei consumatori, ritiene che “Il Festival di Sanremo è un programma avente finalità di spettacolo televisivo canoro e conseguentemente tutte le attività relative alle giurie e votazioni devono intendersi riferite alla disciplina interna delle regole competitive, improntata alla liceità della gara canore ma avulse da ogni finalità di interesse pubblico”.
“Per la Rai, dunque, la spesa sostenuta dai telespettatori per televotare i cantanti in gara a Sanremo non è questione di pubblico interesse, e i dati sul televoto devono essere coperti da segreto – commenta il presidente Carlo Rienzi – Una posizione francamente incomprensibile, che ci porta ora – anche a seguito dei recenti servizi sul caso trasmessi da “Striscia la Notizia” – a presentare ricorso contro il rifiuto della rete presso la Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi della Presidenza del consiglio, affinché ordini all’azienda di garantire trasparenza agli utenti e mostrare i dati richiesti”.

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