Saldi in anticipo per combattere la crisi
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fonte:
- Messaggero Veneto
In teoria il giorno ufficiale di apertura dei saldi è fissato per giovedì 5 gennaio. In pratica però la corsa agli sconti è iniziata da tempo. Per combattere la crisi infatti molti negozianti hanno pensato bene di sfruttare l’ opportunità della vendita promozionale che non è più vietata nei 40 giorni che precedono i saldi. Diversi negozi e centri commerciali hanno invece riservato l’ opportunità dei pre-saldi ai possessori delle carte fedeltà, o di tessere simili, che si sono anche visti recapitare via posta, mail o sms un invito con le informazioni del caso. Da giovedì prossimo comunque sarà possibile per tutti acquistare giacche e cappotti con sconti che possono arrivare anche fino al 40-50%. Un’ occasione per gli amanti dello shopping, ma anche per i commercianti che sperano di rifarsi con i saldi dopo un’ annata particolarmente difficile. Secondo quanto stimato dall’ associazione della Confcommercio, quest’ anno per i saldi invernali, ogni famiglia spenderà circa 403 euro tra accessori e capi di abbigliamento spendendo complessivamente 6,1 miliardi di euro, mentre ogni persona in media si prepara a investire in acquisti scontati 168 euro. Per il Codacons però i dati di Confcommercio sarebbero fin troppo ottimistici: quest’ anno solo il 40% delle famiglie italiane approfitterà dei saldi invernali. L’ associazione dei consumatori si attende infatti un clamoroso flop: la spesa media pro capite non dovrebbe superare i 110 euro e il calo delle vendite segnerà un picco negativo del 30% rispetto a un anno fa. Ne risentiranno soprattutto i piccoli negozi e, per la prima volta, anche gli outlet e i centri commerciali. Abbastanza cauta anche Federconsumatori che per la sua previsione sulle vendite parla di un numero di famiglie invariato per quel che riguarda le intenzioni di acquisto (quindi circa il 44-45%), anche se a calare sarà la spesa di ogni famiglia: circa 223 Euro, il 19% in meno rispetto allo scorso anno quando, sempre in occasione dei saldi invernali, la spesa era stata di circa 277 euro a famiglia. Le associazioni dei consumatori ricordano poi che i negozianti sono responsabili del difetto del prodotto ai sensi dell’ articolo 132 del codice del consumo, che sia in saldo o che non lo sia; che sono tenuti a sostituire il prodotto o rimborsare il prezzo ai sensi dell’ articolo 130 dello stesso Codice, se c’ è difetto grave e non riparabile. (c.r.) ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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