Pupo il grande raccomandato e il mistero del televoto
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fonte:
- La Nuova Sardegna
SANREMO. Ha vinto Valerio Scanu con la sua "Per tutte le volte che" che più sanremese di così non si può. Qualcuno se ne sorprende? Oltre all’ ex massaia Antonella Clerici, promossa dalla grande valanga di ascolti tv, a signora della rassegna, oltre ai talent show, c’ è un’ altra donna che lascia un segno indelebile nella storia della kermesse: è Maria De Filippi che per la seconda volta consecutiva vede primeggiare un pupillo di Amici (lo scorso anno toccò a Marco Carta) nella vetrina più importante della canzone italiana. Questa la conseguenza di un meccanismo di preferenze incontrallabile come il televoto che in ogni caso – e al di là di qualche legittimo sospetto sulla sua trasparenza – ha reso possibile il secondo posto di Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici e il terzo di Marco Mengoni, proveniente da X Factor. Da tenere presente che sia Scanu che il Trio di Pupo erano stati bocciati dalla giuria demoscopica dell’ Ariston nella serata di mercoledì e che il loro ripescaggio c’ è stato quando è entrato in ballo proprio quando la gente ha cominciato a votare da casa. alla finalissima di sabato. Di Scanu abbiamo già detto: la sua canzone era molto debole nello spessore e si un po’ rigenerata col supporto di Alessandra Amoroso nel venerdì dei duetti: per Valerio anche il vantaggio di essersi esibito una volta in più di tutti gli altri Artisti. Di ben maggiori favori ha potuto usufruire il Trio di Pupo cui, in barba al regolamento, è stato concesso di cambiare un verso della canzone in una delle performance, di concedere la parola all’ ospite Marcello Lippi sebbene non fosse permesso, di mandare continuamente in onda gli annunci sulla prossima puntata de "I raccomandati" durante le dirette da Sanremo. Il testo e la musica di "Italia amore mio", giustamente definita da Nino D’ Angelo "una chiavica", avrebbero fatto impallidire perfino il povero Mino Reitano, ma in quel contesto è riuscita a fare incetta di preferenze tra quanti puntano sulla tradizione, sulla retorica e sugli esasperati patriottismi. Non sono stati resi pubblici voti, ma scommettiamo che ha sfiorato la vittoria perché il popolo giovane del festival si è diviso tra Scanu e Mengoni. Quest’ ultimo, il nostro preferito tra i tre arrivati al volatone per il traguardo, ha portato al Festival una canzone, "Credimi ancora", più legata alla modernità con uno stile vocale abbastanza originale. Netta sconfitta invece, sempre sul fronte del voto, dei brani di più alto valore qualitativo nonostante la giuria della Sanremo Festival Orchestra avesse fatto volare nelle prime due posizioni Malika Ayane, e Simone Cristicchi. La cantante di "Ricomincio da qui", si è potuta consolare con il Premio della Critica Mia Martini mentre all’ interprete di "Meno male" e Irene Grandi ("La cometa di Halley") resta la soddisfazione di aver portato al Festival due canzoni di notevole impatto. Quello del televoto, dunque, è il meccanismo che ha privato il Festival di vincitori più degni. Ieri ne ha dovuto prendere atto anche il direttore artistico Gianmarco Mazzi. E sulla questione c’ è da registrare anche la presa di posizione del Codacons che ieri ha chiesto la sospensione dei risultati e il sequestro dei tabulati relativi ai voti che hanno determinato i primi tre classificati.
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