6 Gennaio 2002

Prodotti con 4 prezzi, rebus per i saldi

DA DOMANI PARTE LA CORSA AGLI ACQUISTI D´INIZIO ANNO. LE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI: OCCHI APERTI, ATTENTI AI SOLITI INGANNI

Prodotti con 4 prezzi, rebus per i saldi

Confcommercio: non è obbligatorio indicare anche le lire

E i tanto attesi «eurosaldi» sono finalmente al via. Domani si parte e chi farà shopping si troverà alle prese con il rebus dei quattro prezzi: quello vecchio e quello scontato, entrambi espressi sia in euro che in lire. Anche se Confcommercio avverte che non è più obbligatorio per i commercianti esporre i prezzi anche in lire. Secondo il calendario ufficiale, le città che daranno per prime fuoco alla miccia saranno Venezia, Trieste Potenza (partenza domani), seguite a ruota da Torino, L`Aquila, Trento e Perugia (10 gennaio), poi Genova (dall`11), Roma e Milano (entrambe dal 12); anche Palermo e Bolzano iniziano il secondo sabato del mese. Ultima la Valle d`Aosta dal 10 febbraio.

Molti commercianti tuttavia mordono il freno e la tentazione di esporre per primi il cartellino con l`euro-prezzo scontato è forte. E tanti, sotto banco, lo stanno già facendo in molte città senza attendere le scadenze fissate dai vari comuni tanto che da giorni task force delle polizie municipali sono all`opera vetrina per vetrina per controllare che il calendario ufficiale dei saldi non venga vanificato da qualche partenza «furba». Quale migliore esorcismo infatti contro la diffidenza dei tanti storditi dalle nuove euro-banconote e riempire il negozio con l`esca di un bello «sconto del 30%-50%-70%» in anteprima? Siano essi in euro o in lire, i saldi invernale rappresentano comunque per i commercianti una bella fetta di guadagno, circa il 25% secondo i calcoli di Confcommercio, su un fatturato annuo del settore abbigliamento pari a poco meno di 31 miliardi di euro (60.000 miliardi di lire). Changeover a parte che comunque rappresenterà una bella novità per gli appassionati dello sconto, la vera incognita di questo primo euro-shopping sarà il doppio prezzo, in euro e in lire. Confcommercio ricorda che esso non è obbligatorio, tuttavia è consigliabile, soprattutto per aiutare il cliente a orientarsi meglio. È invece obbligatoria l`indicazione in euro del prezzo iniziale, percentuale di sconto e prezzo finale scontato. Per i negozianti più scrupolosi che volessero indicare il controvalore iniziale e finale in lire, il cartellino sulla merce rischia di trasformarsi in un complicato elenco di cifre.

Non si finirà così per scoraggiare anche i compratori più volenterosi? è il dubbio di molti, gli stessi a ritenere che sul primo banco di prova degli sconti invernali sarà ancora la lira a farla da padrona. Le associazioni dei consumatori intanto avvisano: non avventuratevi nella giungla dei cartelli in saldo se non siete muniti di un euro-convertitore. Ogni dubbio e incertezza vengono però dissolti se si paga con il bancomat o la carta di credito, entrambi i sistemi infatti devono essere accettati del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l`adesivo che attesta la relativa convenzione. Confcommercio inoltre ricorda che la possibilità di cambiare il capo acquistato non è un obbligo ma è lasciata alla discrezionalità del venditori, a meno che il prodotto non presenti evidenti difetti. Anche la prova del capo non è un diritto scontato per il cliente, ma è rimessa alla disponibilità del negoziante il quale infine può mettere in vendita a prezzo scontato anche prodotti che non appartengono necessariamente alla stagione passata. Renato Borghi, presidente di Federabbigliamento, l`organizzazione che associa oltre 30.000 negozi al dettaglio, si augura che «gli italiani percepiscano i primi saldi in euro come un occasione per familiarizzare con la nuova moneta, e il settore possa recuperare rispetto all`andamento invernale, condizionato anche dall`incertezza dovuta alla crisi internazionale». Il cartellino multi-prezzo preoccupa anche le associazioni dei consumatori. «Il fatto che in diversi casi ci si troverà di fronte a cartellini dei prezzi con 4 indicazioni, due in lire e due in euro – osserva il presidente dell`Aduc, Vincenzo Donvito – non aiuterà certamente a una scelta più serena e ragionata. Lo abbiamo già sperimentato nei primi giorni dell`anno con due indicazioni di prezzo, figuriamoci con quattro e soprattutto con commercianti che colgono qualunque occasione per ritoccare i prezzi al rialzo». Attenzione quindi e occhi bene aperti, consiglia l`Aduc nel diffondere il consueto decalogo per evitare bufale. In nome della concorrenza e dei benefici per i consumatori, il Codacons invece invita i commercianti a disubbidire alle limitazioni alle svendite ed iniziare subito i saldi senza limiti di tempo. Naturalmente è compito del Comune, controllare rigorosamente che dietro i saldi non si celino truffe ed inganni. Il compito delle amministrazioni è tutelare i consumatori, evitando frodi e garantire loro i prezzi più bassi possibile, non quello di limitare la concorrenza e le regole del mercato.

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