13 Agosto 2009

Prezzi sottozero in tredici città

L’Istat ha confermato ieri che l’inflazione a luglio è risultata a crescita zero; il minimo dal settembre 1959 su base sia mensile e sia annuale, per il raffreddamento marcato delle tensioni su alimentari e prodotti energetici, anche se non sono mancati i rincari stagionali (affitti +3,4%, stabilimenti balneari +4,3%, trasporti marittimi +8,8% e ferroviari +6%.) Si allarga intanto il fronte della caduta dei prezzi. Il tasso di inflazione per il raggruppamento dei prodotti acquistati con maggiore frequenza, in sostanza per la spesa di tutti i giorni, a luglio è stato pari a -0,3%, rispetto allo stesso mese del 2008; su base mensile i prezzi di questo raggruppamento sono diminuiti dello 0,1%. Inoltre il tasso di inflazioneè risultato negativo in 13 città (nelle stime preliminari erano 10): Torino (-0,2%), Aosta (-1%), Milano (-1%), Trento (-0,8%), Venezia (-0,6%), Genova (-0,2%), Bologna (-0,6%), Firenze (-0,6%), Ancona (-0,2%), Bari (-O,4%), Potenza (-0,1%), Palermo (-0,2%) e Cagliari (-0,6%). A giugno le città con tassi di inflazione negativa erano risultate solo quattro. In netta controtendenza Napoli (+1,6%), Reggio Calabria (+1,4%) e Trieste (+0,9%). Secondo l’ufficio studi di Confcommercio l’inflazione in agosto calerà a quota-0,1%, per poi tornare tra settembre e ottobre a +0,1%; nel 2009 l’inflazione media dovrebbe attestarsi intorno allo 0,7%. Secondo gli analisti di Mps capital services a fine anno l’inflazione ripartirà se il petrolio resterà intorno ai 60- 70 dollari al barile. «L’azzeramento della crescita dell’inflazione è un dato positivo ma preoccupante al tempo stesso perché conferma la recessione in atto», osserva l’Adiconsum.  Per il Codacons «è impossibile non notare il peggioramento rispetto al dato provvisorio di due settimane fa. Il costo della vita è ben lungi dal calare, a fine 2009 le famiglie italiane spenderanno per mangiare 371 euro in più all’anno rispetto al 2008, e di questi 72 sono legati agli aumenti 2009 e 299 agli aumenti del 2008 che si ripercuotono sul 2009». «In Italia i prezzi alimentari hanno registrato a luglio una contrazione pari a -0,3% su base mensile e l’indice dei prezzi al consumo alimentari è sceso a +1% su base annuale», spiega James Ashley, economista della Barclays. «Ma l’Italia resta ben al di sopra di molti paesi dell’Eurozona, dove l’inflazione legata agli alimentari è negativa o prossima allo zero». «E’ scandaloso, rileva un’analisi, l’aumento tendenziale dell’ 1% del prezzo della frutta al consumo rispetto allo scorso anno mentre nei campi le quotazioni mostrano crolli fino al 50%. E’ la conferma di pesanti distorsioni dal campo alla tavola che danneggiano consumatori ed imprese agricole. I ricarichi possono arrivare anche oltre il 750%».
 

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