Prezzi, controlli nei bar Li faranno in città i volontari del Codacons
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fonte:
- Messaggero Veneto
Prezzi, controlli nei bar Li faranno in città i volontari del Codacons
L`INIZIATIVA Dopo Udine le verifiche a Pordenone Sapete quanto costa il caffè che bevete al bar? E il succo di frutta? Fate caso al servizio? Se le risposte sono affermative potreste collaborare con l`indagine che intende promuovere il Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell`ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori. Al centro dell`analisi “che parte da Udine questa settimana ma che in un seconda fase sarà fatta anche a Pordenone – spiega il presidente regionale Vitto Claut – ci sarà la situazione dei locali pubblici. Compatibilmente con la disponibilità dei volontari. Non siamo molti per cui dobbiamo procedere per tappe. Se però ci sono persone che vogliono fare segnalazioni o dare il loro contributo è ben accetto. Ci consentirebbe di accelerare il lavoro“. Lo scopo dell`indagine è quello di verificare i costi applicati alle bevande e la condizione del servizio dei bar. Da alcune segnalazioni che l`associazione ha ricevuto non in tutti i bar sarebbero adottate le precauzioni previste dalla legge in materia di igiene. Un caso tipico è quello dell`acqua che dovrebbe essere venduta in bottiglia di vetro monodose e non dalla bottiglia da litro, per altro già aperta. C`è poi tutta la partita dei prezzi: una bibita in bicchiere può arrivare tranquillamente a tre euro e prodotti standard, come appunto l`acqua, il caffè, ma anche il vino (della stessa marca) può variare sensibilmente da un locale a un latro. “A volte il servizio giustifica la variazione – spiega il Codacons – ma non sempre è così“. Nel mirino dell`associazione che tutela i consumatori ci saranno poi anche i supermercati. “Dopo i risultati positivi avuti a Udine con i controlli dei prodotti scaduti – spiega Claut – proseguiremo anche nella destra Tagliamento per. Il problema della scadenza è molto importante ma spesso viene sottovalutato dai consumatori“. Nei mesi scorsi, nel capoluogo friulano, i volontari dell`associazione avevano preso in esame gli alimenti – non freschi (pasta, pane ecc.) – esposti negli scaffali dei supermercati e avevano trovato diversa merce scaduta tra quella messa in vendita. Se un consumatore tiene lo scontrino e una volta a casa si accorge che il prodotto è fuori scadenza può naturalmente farselo cambiare. Il problema, però, è che i prodotti non da frigo possono essere consumati non nell`immediato e questo fa sì che difficilmente chi li acquista si accorga del problema fuori dal supermercato. Se la cultura della scadenza per i prodotto freschi è ben radicata, non vale lo stesso per gli altri alimenti. Una distrazione che può essere pericolosa. Anche l`acqua e le bibite, ad esempio, hanno una scadenza, così come molti prodotti riservati ai bambini.
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