18 Giugno 2020

VITTIMA DEGLI ERRORI COMMESSI NELLE RSA?

AGISCI CON IL SUPPORTO DEL CODACONS PER DENUNCIARE I RESPONSABILI DEI NUMEROSI DECESSI AVVENUTI NELLE RSA.

IL CODACONS IN PRIMA FILA CONTRO LE NEGLIGENZE NELLA GESTIONE DELLA PANDEMIA COVID-19 ALL’INTERNO DELLE RSA PER LA MANCATA ADOZIONE DI TUTTE LE MISURE DI CONTENIMENTO DEL VIRUS E DI SICUREZZA SANITARIA

Se ritieni che un tuo familiare sia purtroppo una “vittima” della negligente gestione della pandemia all’interno delle RSA infestate dal Covid19, scarica e compila gratis l’ESPOSTO CON CONTESTUALE NOMINA DI PARTE OFFESA (cliccando qui) da inviare alla Procura della Repubblica competente per territorio. Una copia dell’Esposto verrà inoltrato al Codacons alla PEC ufficio [email protected] al fine di permettere all’Associazione di monitorare la medesima procedura!

Se un tuo familiare è deceduto in una RSA o in una struttura sanitaria pubblica o privata dell’Emilia Romagna a causa del Covid clicca qui.

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E’ purtroppo notizia diffusa costantemente dalla stampa e dai media che quasi la metà dei decessi per Covid-19 è avvenuto in strutture di cura ovvero Rsa – Residenze sanitarie assistite, ed a conferma di  tali dati si è espressa anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Ovunque si è diffusa la notizia sulla tragicità di quanto si è consumato nelle RSA, dal personale senza dispositivi di sicurezza e senza possibilità di proteggere sé stesso e gli ospiti dal contagio, con famiglie angosciate dall’assenza di informazioni chiare sulla salute dei loro parenti, con anziani ricoverati messi a contatto con altri ospiti positivi e poi lasciati morire nei loro letti, lontani dai propri cari, con  stanze abbandonate per giorni senza sanificazione.

Tali strutture hanno infatti registrato, a partire dal mese di Gennaio 2020, un numero sempre maggiore di decessi e moltissimi dubbi sono sorti in relazione alla reali misure di contenimento del virus attuate negli spazi di cura divenuti tragicamente i focolai del virus.

Per cercare di fare chiarezza sulle allarmanti notizie diffuse, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) – in collaborazione con il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale – ha avviato, a partire dal 24 marzo 2020, una survey specifica sul contagio da COVID-19 nelle residenze sanitarie assistenziali (RSA) al fine di monitorare la situazione e adottare eventuali strategie di rafforzamento dei programmi e dei principi fondamentali di prevenzione e controllo delle infezioni correlate all’assistenza (ICA): i dati riportati nello studio sono forniti proprio dai referenti delle RSA su base volontaria .

L’indagine, rivolta a circa 3400 strutture sanitarie e sociosanitarie residenziali, pubbliche e/o convenzionate o a contratto, che accolgono persone prevalentemente con demenza viene condotta tramite la compilazione di un questionario finalizzato ad acquisire informazioni sulla gestione di eventuali casi sospetti/confermati di infezione Covid 19. In base ai rapporti sino ad oggi disponibili è emerso chiaramente come il 40,2% del totale dei decessi (2724/6773 persone decedute) avvenuti in tali suddette strutture abbia interessato residenti con riscontro di infezione da SARS-CoV-2 o con manifestazioni simil-influenzali.

Appare pertanto incontestabile come quasi la metà delle persone degenti nelle strutture assistenziali RSA siano decedute con Covid 19 accertato o sospetto!

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Le indagine per fare luce su quanto accaduto nelle RSA Italiane sono in corso presso molteplici Procure della Repubblica sul territorio, a mero titolo esemplificativo si comunicano i seguenti procedimenti in corso

LA PROCURA DI FIRENZE STA SVOLGENDO INDAGINI su:

Rsa di Villa San Biagio a Dicomano

Casa di Riposo Gino Incontrì di Gambassi Terme

Residenza Sanitaria La Chiocciola di Via dell’osteria a Firenze

LA PROCURA DI TRENTO STA SVOLGENDO INDAGINI su.

Rsa Ledro e Apsp Santo Spirito di Pergine

LA PROCURA DI MILANO STA SVOLGENDO INDAGINI su:

Fondazione Don Gnocchi e Pio Albergo Trivulzio

LA PROCURA DI BERGAMO STA SVOLGENDO INDAGINI su:

Fondazione Rsa casa di riposo Nembro onlus

Opera Pia Olmo di Osio Sotto

Casa di Riposo di Spirano

Fondazione Sant’Andrea Onlus di Clusone

Oasi di San Pellegrino Terme

RSA Comunale Casa della Serenità di Cene

 

Sarà pertanto compito della magistratura che indaga sulle molteplici situazioni sanitarie emerse, valutare la sussistenza  di circostanze apprezzabili sotto il profilo penale nelle condotte verificatisi all’interno delle medesime strutture, a partire dalla mancata adozione di tutte le misure di contenimento del virus, dai tardivi interventi relativi alle cure e alla effettuazione dei tamponi per l’accertamento dell’infezione fino all’assenza della strumentazione adatta al corretto svolgimento delle cure stesse. Anche la mancanza degli opportuni dispositivi di protezione individuale (Dpi) in favore del personale sanitario operante all’interno delle strutture e di conseguenza il mancato  rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro anche in presenza delle precise indicazioni contenute nei Decreti Governativi emessi a partire dal 4 marzo u.s. nonché la scelta di trasferire persone già infette dagli ospedali a strutture come Rsa per alleggerire strutture sanitarie allo stremo, senza alcuna tutela di chi era presente già al suo interno (personale e ospiti anziani che rientrano tra le persone più a rischio e certamente più deboli) hanno certamente comportato -se non influito sul- mancato contenimento del virus .

Tali condotte potrebbero senza dubbio costituire fattispecie penalmente rilevanti quali concorso in omissione di soccorso, omesso controllo e vigilanza, ritardo nel compimento degli atti di ufficio, omicidio colposo plurimo, concorso in omicidio nel caso in cui i decessi fossero stati causati proprio dal ritardo nel compimento degli atti di ufficio e nell’omesso controllo e soccorso, reati di cui agli artt. 328 c.p. reato di rifiuto di atti d’ufficio. omissione, diffusione colposa di epidemia, concorso in strage, concorso in omicidio volontario, e/o dolo eventuale, reati in materia di sicurezza sul lavoro, violazione dell’art. 32 della costituzione, art. 40 del codice penale che afferma: “non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo, reati di epidemia colposa, disciplinato dall’articolo 438 del codice penale, o anche il 448 c.p. e il 452 c.p. che stabiliscono le pene per chi attenti alla salute pubblica.

Con la predisposizione ed invio dell’Esposto con contestuale nomina di persona offesa, ogni persona danneggiata dalle stragi nelle RSA potrà finalmente esporre quanto vissuto in prima persona e contribuire a fare chiarezza sui reali accadimenti chiedendo la punizione dei responsabili.

Il Codacons  provvederà a monitorare tutti gli ESPOSTI che riceverà in copia alla pec sopra indicata.


Hai bisogno di aiuto nella compilazione dell’esposto?

Chiama il numero verde 800.582493.

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