24 Ottobre 2018

Obsolescenza programmata, l’ Antitrust multa Apple e Samsung

 

Aggiornamenti ai software degli smartphone che provocavano malfunzionamenti e riducevano quindi le prestazioni dei dispositivi. Invogliando quindi gli utenti a cambiarli più frequentemente. Tradotto: obsolescenza programmata . Una pratica commerciale scorretta è l’ accusa dell’ Antitrust contro Apple e Samsung. Che ha portato a una sanzione di dieci milioni di euro per la prima e di cinque milioni per la seconda. L’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha annunciato le decisione dopo aver accertato che «mediante l’ insistente richiesta di effettuare il download e anche in ragione dell’ asimmetria informativa esistente rispetto ai produttori» le società portavano i propri utenti a installare aggiornamenti su dispositivi «che non erano in grado di supportarli adeguatamente», senza però informarli della cosa né senza dare loro possibilità di ripristino della versione precedenti. Esultano le associazioni per i consumatori . «È una decisione storica che finalmente ristabilisce il diritto del consumatore a poter fruire di prodotti funzionanti», ha commentato il responsabile delle relazioni esterne di Altroconsumo, che dal 2014 evidenzia le criticità del problema. «Grande apprezzamento per una condotta che denunciamo da anni», anche da Federconsumatori. Mentre Codacons aggiunge che l’ Antitrust ha così aperto « la porta ad azioni risarcitorie contro Apple e Samsung da parte degli utenti». Batterie iPhone e l’ obsolescenza programmata: dal caso delle stampanti in Francia alle proposte di legge in Italia Prev Next La novità francese Il caso delle batterie Apple Le sanzioni inflitte sono le massime previste dall’ Antitrust italiana, dopo aver studiato il caso per quasi un anno. Due pratiche contro Apple e una contro Samsung erano state aperte a gennaio 2018 . Appena dopo lo scoppio del caso delle batterie usurate installate sui dispositivi di Cupertino , a cui la stessa società aveva risposto con una pronta ammissione di aver volutamente rallentato le prestazioni dei vecchi modelli per preservarne l’ autonomia nonostante il deterioramento della batteria. Non solo: per non deludere i suoi utenti, aveva quindi abbassato i costi del cambio batteria per un intero anno, dai tradizioni 89 a soli 29 euro. Apple, parte la sostituzione della batteria degli iPhone a 29 euro: come richiederla Prev Next Parte oggi Le critiche a Apple L’ Antitrust ora torna sul caso e accusa Apple di aver «insistentemente proposto dal settembre 2016 ai possessori di vari modelli di iPhone 6 di installare il nuovo sistema operativo iOS 10» sviluppato per il modello successivo, l’ iPhone 7, «senza informare delle maggiori richieste di energia e dei possibili inconvenienti». Seconda critica è il tentativo di porre rimedio a queste problematiche con un aggiornamento (iOS 10.2.1), senza avvertire «che la sua installazione avrebbe potuto ridurre la velocità di risposta e la funzionalità dei dispositivi». Le critiche a Samsung Per quanto riguarda Samsung, anche qui si parte dal 2016, quando a maggio ai consumatori che aveva comprato un Galaxy Note 4 (il lancio di questo dispositivo risale al 2014) è stato chiesto di installare il nuovo sistema operativo Android, Marshmallow, che era stato però predisposto per il Galaxy Note 7, «senza informare dei gravi malfunzionamenti dovuti alle maggiori sollecitazioni dell’ hardware e richiedendo, per le riparazioni fuori garanzia connesse a tali malfunzionamenti, un elevato costo di riparazione». Samsung: «Soddisfazioni clienti è obiettivo primario. Faremo ricorso» La risposta di Samsung alla decisione dell’ Antitrust pone l’ accento sulla soddisfazione dei propri clienti, che viene definito come «obiettivo primario, strettamente legato al proprio business». La società coreana «non condivide la decisione presa dall’ Agcm» e aggiunge di non aver «mai rilasciato aggiornamenti software con l’ obiettivo di ridurre le performance del Galaxy Note 4. Al contrario, Samsung ha sempre rilasciato aggiornamenti software che consentissero ai propri utenti di avere la migliore esperienza possibile». L’ azienda coreana annuncia quindi di voler ricorrere in appello contro la decisione. Cos’ è l’ obsolescenza programmata Dal verbo latino «obsolesco», che significa «cadere in disuso, perdere di pregio», per obsolescenza programmata si intendono tutte quelle pratiche e tecniche atte a ridurre, in modo deliberato, la vita di un dispositivo elettronico per anticiparne la sostituzione con uno nuovo . Si invoglia quindi l’ utente a sostituire il suo prodotto – uno smartphone, un computer, un tablet, ma anche una stampante o una lampadina – con il modello successivo prima che sia effettivamente necessario, con un’ accelerata sul decadimento delle sue funzionalità. In Italia ci sono stati diversi tentativi di creare una legge contro l’ obsolescenza programmata, mentre il primo Paese che ha vietato ufficialmente la pratica è la Francia. Un comportamento scorretto, nei confronti dei consumatori, che si può già verificare in fase di costruzione – l’ uso di materiali di scarsa qualità o la pianificazione di costi di riparazione troppo alti – oppure in un secondo momento, come in questo caso. La pratica è stata analizzata da diversi studi. Apple stessa, nel 2016, aveva ammesso che la durata media di vita stimata per un iPhone è di tre anni . 24 ottobre 2018 (modifica il 24 ottobre 2018 | 17:36)
MICHELA ROVELLI

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