Nel 2009 crollo del Pil del 5,1%
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fonte:
- Libertà
ROMA – Il Pil nel 2009 è crollato del 5,1%. L’ istat rivede al ribasso le stime del Pil e conferma che l’ economia e la ricchezza prodotta in Italia hanno fatto un salto indietro di quasi quarant’ anni. La conferma che l’ Italia è ancora alle prese con una situazione di recessione economica arriva dai dati del quarto trimestre del 2009 col Pil diminuito dello 0,3% sul trimestre precedente e del 3% sullo stesso periodo del 2008: si tratta, secondo l’ Istat, del calo più consistente rispetto al complesso dei Paesi euro dove si è invece registrata una lieve crescita rispettivamente dello 0,1% e del 2,1%. In termini congiunturali le importazioni di beni e servizi sono cresciute del 3,2%, le esportazioni dello 0,1% mentre sono calati gli investimenti (dell’ 1%) e i consumi (-0,1%). Ma su base annua i dati ci dicono che l’ export è calato dell’ 11,4%, le importazioni del 7,6% la spesa delle famiglie dello 0,5%. Ci si aggrappa all’ oscillazione positiva della produzione industriale che ha registrato a gennaio un aumento tendenziale dello 0,1%, il dato migliore dall’ aprile 2008. Il ministro Scajola vede «l’ avvio della ripresa» indicando come base della sua valutazione quel 2,6% di aumento della produzione di gennaio sul dicembre 2009 (mentre su base annua il calo è del 3,3%). Il curatore dell’ indagine dell’ Istat avverte che siamo comunque entrati «in una fase di fine del calo della produzione». I segnali di miglioramento della produzione riguardano anche il settore dell’ auto che ha registrato una variazione del 44,15 su base annua. Ma il Pil che arranca spinge la Confindustria alla prudenza e ad ammettere che, per l’ Italia, sarà difficile centrare nel 2010 il target – ottimistico – di aumento oltre l’ 1%. Anche l’ andamento altalenante della produzione industriale «rimane coerente con una ripresa dal profilo lento e graduale». Il balzo di gennaio, secondo il centro studi di viale Astronomia, consente di arginare in parte il notevole divario con alcuni Paesi europei. A febbraio si è registrata una sostanziale stabilità che potrebbe ripercuotersi positivamente sul Pil 2010. Dati positivi per il ministro Sacconi che conferma «l’ avvio di una ripresa». Al contrario il Pd, con Stefano Fassina, vede la conferma che nel quarto trimestre 2009 l’ Italia è tornata in recessione, «unica tra i paesi dell’ area euro». Peggio di così, insiste il Codacons, è stato solo durante il periodo della guerra dal 1943-1945: «Un tracollo senza precedenti». Intanto è stata raggiunta un’ intesa tra i ministri Tremonti e Scajola per sbloccare 300 milioni da destinare agli incentivi, superando dure contrapposizioni, e che saranno destinati a elettrodomestici, mobili, computer ma anche alle infrastrutture per la nautica.
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