5 Gennaio 2012

Negozi, guerra sulle aperture

Negozi, guerra sulle aperture Commercianti pronti a manifestare: gli orari liberi ci uccideranno.
 

VIAREGGIO. Negozianti versiliesi sul piede di guerra e pronti a manifestare contro la liberalizzazione degli orari di apertura proposta dal Governo. E intanto i commercianti del piazzone iniziano una raccolta firme da recapitare ai sindaci. Negozi aperti 24 ore su 24? La liberalizzazione degli orari di apertura – proposta dal Governo Monti – non piace ai commercianti versiliesi che si preparano a salire sulle "barricate" per scongiurare quello che vedono come un pericolo per il loro settore. «Così si favorirà soltanto la grande distribuzione – attacca il segretario di Confesercenti Alessandro Cerrai – e i piccoli negozi dovranno chiudere». Rincara la dose il presidente di Ascom Sauro Del Dotto: «C’ è chi dice che i supermercati assumeranno? Forse sì, ma i posti di lavoro persi con la chiusura dei negozi saranno molti di più. Se viene distrutto il sistema dei negozi di vicinato la città muore». Entrambe le associazioni dicono di appoggiare la battaglia del presidente della Regione Enrico Rossi che ha detto di volersi opporre in ogni modo alla liberalizzazione. «Non è con le aperture prolungate che si rilancia l’ economia – sbotta Cerrai – servono invece sostegno alle imprese e aiuti per le famiglie che sono messe in difficoltà dalla crisi persistente». Intanto i commercianti del Piazzone e della zona del mercato hanno iniziato una petizione da inviare ai sindaci e al Governatore della Toscana per chiedere lo stop alla liberalizzazione. Ai primi cittadini le associazioni dei commercianti hanno già inviato una lettera per chiedere di intervenire. Ma a quanto risulta i sindaci versiliesi sono già pronti ad entrare in azione. Per la prossima settimana è già stato annunciato un incontro per decidere quali strategie seguire sullo scottante tema degli orari. I critici delle liberalizzazioni hanno molte frecce al loro arco. E non vedono alcuna utilità nell’ avere negozi sempre aperti. Nemmeno in una zona turistica come la nostra. «La liberalizzazione non servirebbe a niente qui da noi – incalza Del Dotto – qui non siamo né a Londra, né a New York. Non c’ è abbastanza movimento per poter ripagare le spese che si presenterebbero per tenere aperto un esercizio commerciale lungo l’ arco dell’ intera giornata». A dar man forte ai commercianti versilesi sono i rappresentanti di categoria a livello regionale e nazionale (ieri Massimo Vivoli era a Roma per incontrare il presidente nazionale di Confesercenti Marco Venturi). «Temiamo che con questa’ liberalizzazione’ tanti piccoli negozi e piccolissimi esercizi di vicinato, cuore pulsante delle nostre città, già strozzati da affitti altissimi e dalla concorrenza di multinazionali, già messi a dura prova dalla crisi degli ultimi anni». E’ quanto scrive il presidente di Confcommercio Toscana, Stefano Bottai, commentando la possibile apertura’ no stop’ del commercio legata alla legge Salva Italia. La normativa toscana, secondo Bottai, offre già ampia libertà di scelta ai Comuni e alle loro imprese, individuando solo otto festività in cui si deve tener chiusa bottega; inoltre, tramite accordi con le associazioni di categoria e i sindacati per altro, si può anche arrivare a una deroga sulle chiusure imposte per legge. Sempre la stessa normativa offre 13 ore di apertura al giorno, «Non ci sembrano poche per il nostro territorio», conclude Bottai. Una voce fuori dal coro arriva dall’ associazione dei consumatori Codacons. Il Codacons è pronto a denunciare Rossi all’ Antitrust se, come ha già annunciato, il presidente della Toscana farà ricorso contro la liberalizzazione.

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