Multa agli smartphone che invecchiano prima
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fonte:
- La Stampa
l’ antitrust punisce con 10 milioni apple e con 5 samsung per l’ obsolescenza programmata
La contentezza di avere lo smartphone o il tablet più sofisticato che la tecnologia può offrire dura sempre meno. Spesso, dopo poco tempo, ci si ritrova con un oggetto più lento e una batteria che dura pochissimo. Questo nonostante i prezzi astronomici che l’ elettronica ha ormai raggiunto. La causa è da ricercare nell’«obsolescenza programmata», una strategia subdola che le grandi case adottano per costringerci a cambiare il modello che abbiamo acquistato da non molto. In pratica, ai nuovi modelli viene artificialmente accorciato il ciclo di vita in modo che poi li si debba sostituire presto con altri di ultimissima generazione. Le critiche a questo fenomeno non mancano, anche a livello internazionale. Adesso l’ Antitrust è intervenuta al fianco dei consumatori italiani. Ieri ha multato con 10 milioni di euro Apple e con 5 milioni Samsung per questa pratica commerciale scorretta. Cosa è successo? La vita dei dispositivi era accorciata attraverso aggiornamenti irreversibili ai software degli smartphone. In realtà all’ apparenza si trattava di un miglioramento ma nei fatti questi aggiornamenti rallentavano i telefonini facendoli diventare «vecchi» e «superati». È l’ esperienza che hanno fatto molti di noi negli ultimi anni. L’ Autority ha annunciato la decisione di sanzionare Apple e Samsung dopo aver accertato che «mediante l’ insistente richiesta di effettuare il download e anche in ragione dell’ asimmetria informativa esistente rispetto ai produttori» le società portavano i propri utenti a installare aggiornamenti su dispositivi «che non erano in grado di supportarli adeguatamente», senza però informarli della cosa né dare loro possibilità di ripristino della versione precedenti. La decisione dell’ Antitrust è stata accolta con plauso dalle associazioni di consumatori. Il Codacons dice che l’ Autority ha aperto «la porta ad azioni risarcitorie contro Apple e Samsung da parte degli utenti». «È una decisione storica che ristabilisce il diritto del consumatore a fruire di prodotti funzionanti» afferma Ivo Tarantino, responsabile delle relazioni esterne di Altroconsumo. L’ Unione consumatori chiede una legge che metta al bando questo tipo di pratiche come avviene già in Francia e che il divieto sia esteso ad altri produttori e prodotti (dalle lavatrici alle stampanti il fenomeno è vastissimo). Per Samsung, la questione riguarda il modello Note 4, per il quale secondo l’ autorità è stato «insistentemente proposto» ai consumatori un aggiornamento predisposto per il Note 7, senza avvisare dei gravi malfunzionamenti cui si andava incontro dovuti alle maggiori sollecitazioni dell’ hardware. Mentre Apple avrebbe proposto con insistenza ai vari modelli di iPhone 6 di installare il nuovo sistema operativo iOS 10 sviluppato per iPhone7, senza informare delle maggiori richieste di energia del nuovo sistema, che potevano comportare inconvenienti come spegnimenti improvvisi. La casa del «melafonino» non avrebbe, inoltre, fornito ai consumatori adeguate informazioni riguardo ad alcune caratteristiche essenziali delle batterie al litio e alle corrette procedure per mantenere, verificare e sostituire le batterie stesse in modo da conservare la piena funzionalità dei dispositivi. Alle due imprese sono state quindi applicate le sanzioni massime, con l’ importo chiesto ad Apple che è doppio poiché le pratiche contestate risultano, appunto, due. Samsung ieri ha fatto sapere che farà ricorso, e di avere come obiettivo la soddisfazione dei propri clienti. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.
sandra riccio
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Tags: antitrust, Apple, Obsolescenza, Samsung, smartphone