Mega antenna 5G vicino alla materna Esposto in Loggia: «Servono controlli»
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fonte:
- Giornale di Brescia
residenti preoccupati per il ripetitore situato in via chiusure, cominelli: «a breve vertice con arpa»
Nuri Fatolahzadeh [email protected] La sperimentazione del 5G finisce sul tavolo di Loggia, Agenzia regionale per la protezione dell’ ambiente e Codisa. A presentare l’ esposto, dopo una serie di interlocuzioni con il Consiglio di quartiere già al lavoro sul caso – è stato un residente nella zona di via Chiusure, dove – all’ angolo con via Volturno – svetta una delle mega antenne che hanno fatto da «apripista» per la tecnologia che garantisce connessioni ancora più veloci nel nostro capoluogo. E ora sul banco degli imputati ci sono le distanze di sicurezza e le emissioni di un impianto situato in pieno centro abitato. La denuncia. Puntuali le richieste presentate sia dal residente sia nella lettera che il Consiglio di quartiere ha inviato alla Loggia. Documenti nei quali i cittadini chiedono «con massima premura la documentazione che attesti l’ osservanza delle distanze previste dalla normativa vigente sui luoghi sensibili». Questo perché l’ apparecchio si trova a una manciata di metri da un asilo e alcune abitazioni. «Il mu rodi cinta del giardino della scuola materna e asilo Sant’ Antonio si trovaproprio di fronte al ripetitore» si legge nell’ esposto, come pure – a poche decine di metri – la scuola elementare Torricella. E, ancora: «Chiediamole risultanze degli eventuali rilevamenti relativamente al rispetto dei limiti emissivi e, in caso grave non ve ne siano, che vengano effettuati con la massima urgenza». Non solo. Il nodo emissioni. Quel che gli abitanti vogliono capire è anche «se sia stata valutata l’ eventuale presenza, sul territorio circostante, di altri ripetitori» per telefonia cellulare o di altre sorgenti elettromagne tiche, così da verificare i dati del cumulo delle emissioni in quella zona. «In considerazione della possibile associazione tra l’ esposizione a campi magnetici e l’ insorgenza diva rie patologie e della necessità dell’ applicazione del principio di cautela, in particolar modo per la popolazione infantile» – è l’ appello scritto nero subianco e finito sui tavoli istituzionali – si ritiene «necessario e urgente che vengano effettuati tali accertamenti». Lapreoccupazione rispetto al fenomeno dell’ inquinamento elettromagnetico nasce anche a seguito della decisione di alcuni Paesi di limitare la diffusione dellanuova tecnologia: il Codacons, sulfiniredello scorso anno, hainviato proprio per questo un esposto a 104 Procure. Le contromisure. Rapido l’ intervento dei rappresentanti del Consiglio di quartiere Chiusure, guidato da Elisa Mensi, che dopo aver organizzato un incontro sul tema hanno quindi deciso di richiamare l’ attenzione della Loggia sul caso. «Il Cdq chiede che il Comune si faccia promotore nei confronti degli enti di controllo, Arpa e Ats, affinché coordini le attività di verifica e di monitoraggio necessarie a definire i reali rischi ai quali è sottopo sta la popolazione» recita la lettera inviata al Comune. Nella quale, pure, il Cdq propone: «Visto il proliferare di questi impianti, qualora non sia stata fatta, chiediamo una mappatura di tali antenne, al fine di valutare eventuali criticità». Un’ idea, questa, lanciata dal Codisa, in prima linea sulla vicenda. «Sulla scorta della segnalazione ricevuta ci siamo mossi per cercare di gestire la questione in modo coordinato con gli enti competenti, come auspicato anche dallo stesso Cdq – è la replica dell’ assessore all’ Ambiente, Miriam Cominelli. Che assicura: «È già in calendario, nei prossimi giorni, un incontro fra tecnici del Comune e dell’ Agenzia regionale per la protezione dell’ ambiente per compiere i necessari approfondimenti». //
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