L`Italia volta pagina, vietato fumare
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fonte:
- L`Unione Sarda
Il ministro Sirchia: la gente è con noi. Ma la protesta si allarga
Il tempo sta scadendo, ancora poche ore e da mezzanotte e un minuto non sarà più possibile fumare nei locali pubblici. Addio alla sigaretta dopo cena nel ristorante, addio alla sigaretta dopo il caffé nei bar. Entra in vigore la legge Sirchia e le bionde diventeranno out. C`è chi applaude, con in mano le cifre dei danni che comporta il fumo passivo; c`è chi si ribella parlando di discriminazione e di mancanza di democrazia. C`è anche chi chiede un rinvio, chi per mezzanotte e un minuto sta pensando ad azioni di vera e propria disobbedienza, chi ipotizza crolli economici per ristoratori che si troveranno locali perfettamente asettici ma anche semivuoti. Probizionismo? Difficile capire cosa avverrà. Torneranno le cene in casa? Si preparerà il cappuccino in cucina lasciando perdere l`amico barista? Polemiche e rivolte a parte, da stanotte entra in vigore la legge. E non può essere violata, pena salasso di euro. Ci abitueremo tutti, come ci siamo abituati al divieto di fumo nei cinema. L`esempio diventerà l`America, dove chi fuma è guardato come un uomo preistorico. Ma c`è anche chi farà l`esempio della Francia, libera e libertina dove i locali sono aperti a tutti e al tavolo in ristorante tra una chiacchiera e l`altra ben venga la sigaretta. E lui, cosa dice l`autore della legge? «E` tutto pronto e credo che la risposta sarà positiva: la stragrande maggioranza degli italiani è con noi». E` il ministro della Salute Girolamo Sirchia ad affermarlo: si sente appoggiato dalla gente nella scelta di sostenere una legge che tutela i non fumatori: «In strada non incontro altro che persone che per questo mi fermano, mi fanno i complimenti, mi incoraggiano ad andare avanti» e ha ricordato che di proroghe, richieste dagli esercenti, ce ne sono già state. Il tempo è scaduto. Comunque c`è chi ci prova. L`Adoc, per esempio, solo ieri ha chiesto una moratoria di 3 mesi durante i quali i gestori dei locali possano sensibilizzare i clienti nei confronti dei nuovi divieti. «In questi giorni commenta il presidente dell`Adoc Carlo Pileri – ci hanno contattato numerosi baristi». Appello destinato a cadere nel vuoto. Comunque solo il due per cento dei 250 mila pubblici esercizi ha investito i circa 20 mila euro necessari per attrezzare mediamente una sala dedicata ai fumatori, mentre nessun gestore intende denunciare i propri clienti. Al Nord, dove più alto è il numero dei titolari che hanno dichiarato di volersi attrezzare, la percentuale non supera l`8% del totale dei pubblici esercizi, al centro il 6%, al Sud il 4% e nelle isole il 3%. Gli esercenti si dicono comunque consapevoli dell`importanza di questa legge dal punto di vista della salute per i cittadini e per questo, afferma Galli, segretario della Fiepet-Confesercenti, «siamo disposti ad intensificare la campagna d`informazione sul divieto di fumo nei pubblici esercizi, riempiendo peraltro il buco informativo lasciato dal ministero. Per questo saremo fermi e decisi nel tutelare gli imprenditori che vogliono far rispettare la legge ma con un comportamento equilibrato nei confronti della propria clientela: nessuna denuncia dunque e nessuna delazione». E mentre passa l`ultima manciata di ore all`arrivo della nuova legge, il cui arrivo per altro era noto da più di un anno, sorgono nuovi dubbi sulla sua applicazione. Ieri gli amministratori di condominio hanno espresso la preoccupazione su una possibile invasione sui pianerottoli dei clienti e dipendenti di uffici. E se i fumatori piangono, c`è chi festeggia come il Codacons, che insieme alla Lega Tumori, brinderà all`entrata in vigore della nuova legge contro il fumo. Ma non si limiteranno solo a questo: insieme a Miss Universo Silvia Ceccon e gli «Smoke-busters» armati con tanto di estintori e pistole ad acqua, andranno in giro per i locali «per vigilare sulla concreta attuazione della normativa». E come se non bastasse, oltre a presentare un ricorso contro la circolare dei Monopoli che liberalizza l`utilizzo delle macchinette distributrici di sigarette, il Codacons «come sacrificio in onore del ministro, verrà simbolicamente distrutta una tonnellata di sigarette».
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