13 Agosto 2009

L’inflazione torna indietro di cinquant’anni e va sotto zero

Carburanti e alimentari danno un contributo all’azzeramento, ma costa di più la vacanza estiva Saldo negativo in tredici città, a Genova è -0,2 per cento

Sembra un altro mondo, e invece era solo un anno fa: a luglio 2008 l’inflazione galoppava ancora, registrando +4,1% su base annua, trascinata soprattutto dalla corsa dei beni alimentari e da quella dei prodotti energetici, in quei giorni ai loro massimi sui mercati internazionali. Poi è arrivata la bufera della crisi, e la recessione. E ora l’Istat certifica la "calma piatta" sul fronte dei prezzi al consumo. A luglio 2009 il tasso di inflazione, spiega l’Istituto di statistica confermando le stime, è stato pari a zero: nessuna variazione né rispetto a un anno fa, né rispetto a giugno 2009. Per trovare un tasso così basso bisogna tornare indietro di 50 anni, e più precisamente al settembre del 1959, quando segnò -1,1 per cento. In Europa i prezzi scendono anche di più: in Francia l’indice armonizzato ha segnato -0,8 per cento, mentre il Governatore della Banca d’Inghilterra prevede che l’inflazione nel Regno Unito nei prossimi tre anni resterà sotto il 2 per cento. In Italia, se l’inflazione continuasse a registrare lo stesso livello toccato a luglio, a fine anno avremmo un tasso del +0,7 per cento. Il saggio relativo ai prodotti acquistati più di frequente, quelli della spesa quotidiana, cala addirittura dello 0,3 per cento annuo. A dare un contributo all’azzeramento dell’inflazione ci pensano soprattutto i beni energetici: la benzina, in particolare, cala dell’1,1 per cento rispetto a giugno e del 16,3 per cento rispetto a un anno fa. In flessione anche il prezzo del gasolio: -0,3 per cento su base mensile, -28,4 per cento rispetto a luglio 2008. Rallenta anche l’andamento dei prezzi degli alimentari. In controtendenza, però, tutte le spese e i servizi tipici dell’estate: rispetto al luglio dell’anno scorso, infatti, aumentano gli affitti (+3,4 per cento), le tariffe degli stabilimenti balneari (+4,3 per cento), i trasporti marittimi (+8,8 per cento) e quelli ferroviari (+6 per cento). Va meglio solo per i prezzi dei trasporti aerei (-18,4 per cento) e dei pacchetti-vacanza "tutto compreso", diminuiti dell’1,3 per cento rispetto al luglio di un anno fa. L’inflazione è addirittura negativa, e dunque i prezzi sono calati rispetto a luglio 2008, in ben tredici città capoluogo di Regione su venti: costo della vita in discesa in particolare ad Aosta e Milano (-1 per cento), Trento (-0,8 per cento), Venezia, Bologna, Firenze e Cagliari (per tutte -0,6 per cento). A Genova il dato è di -0,2 per cento. A giugno le città con tassi di inflazione negativa erano quattro. I consumatori considerano il dato Istat «positivo per il potere d’acquisto di salari e pensioni», ma restano preoccupati perché un’inflazione così bassa «conferma la recessione in atto».  A sottolinearlo è il Codacons, che ritiene «indispensabile da parte del Governo evitare aumenti speculativi e tenere sotto controllo tariffe e carburanti». Più preoccupati Adusbef e Federconsumatori, che parlano di «un vero e proprio segnale d’allarme dovuto al drammatico calo dei consumi». L’Ufficio Studi di Confcommercio spiega che sul dato «pesa la debolezza dei consumi che implica un "vuoto di domanda"» e prevede inflazione stabile nei prossimi mesi: -0,1 per cento ad agosto, +0,1 per cento a settembre e ottobre. A settembre del 1959 i prezzi in Italia calarono addirittura dell’1,1%: è l’unico tasso di inflazione inferiore a quello attuale. Nel ’59 impazza la Fiat 600, che costa circa 600mila lire. Una famiglia di operai vive con uno stipendio di circa 47mila lire al mese, mentre un impiegato porta a casa addirittura 90mila lire. Oggi gli stipendi medi sono rispettivamente: 1.100 e 1.600 euro.  Cinquant’anni fa la spesa si faceva con poche centinaia di lire: il pane costa 140 lire al chilo, la pasta 200, il latte 90. Un caffè al bar costa appena 50 lire, molto meno dei 90 centesimi di euro di oggi. Costume: nel ’59 entra in vigore il codice della strada, il Milan si aggiudica il suo 7o scudetto, al festival di Venezia vincono Rossellini e Monicelli. E in tv è un successo "Lascia o raddoppia".

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