1 Settembre 2011

L’inflazione fa di nuovo paura: record dal 2008

L’inflazione fa di nuovo paura: record dal 2008
  I dati Istat sono allarmanti, il tasso è salito al 2,8% su base annua

 
 
 L’inflazione torna a tormentare le tasche degli italiani.
E questa volta in modo ancora più aggressivo, dopo mesi di relativa calma.
L’inflazione ad agosto, infatti, torna a correre: dopo la breve pausa di luglio il tasso è salito al 2,8% su base annua, raggiungendo i massimi dall’ottobre del 2008, ovvero da quasi tre anni.
Insomma, i prezzi hanno recuperato il terreno perso durante la crisi, mentre tante altre leve economiche restano lontane dal periodo pre-crac Lehman Brothers.
A fare da traino sono ancora i carburanti, con impennate per benzina e gasolio.
La fiammata dell’energia pesa sopratutto sui trasporti, con i prezzi dei biglietti aerei e per traghetti che segnano rialzi a doppia cifra nel giro di un solo mese.
Le stime provvisorie dell’Istat riaccendono l’attenzione sull’inflazione, almeno in Italia.
In Europa, infatti, il termometro dei prezzi ad agosto è rimasto fermo, con il tasso al 2,5% nei Paesi della moneta unica, lo stesso già registrato a luglio.
I principali responsabili del riscaldamento dei prezzi sono, quindi, la verde, che aumenta del 16%, e il diesel che sale del 20,3%.
Si tratta di rialzi annui fortissimi che si ripercuotono sul settore dei trasporti (+7,0%).
Nel comparto, i rincari più alti colpiscono i traghetti (+28,9% in un mese e +61,4% in un anno) e i voli (+17,3% congiunturale, +5,1% tendenziale).
Ma i prezzi sono in rialzo quasi per tutti i principali capitoli, di spesa.
Forti aumenti si registrano per i pacchetti vacanza (+12,2% in un mese) e i campeggi.
Al di fuori della stagionalità spicca il rincaro per la tazzina di espresso, visto che il caffè è aumentato del 13,5% e lo zucchero del 13,1%.
E continuano ad aumentare anche le sigarette (+4,6%).
Una novità è rappresentata dal rincaro congiunturale della telefonia fissa (+6,0%), mentre quella mobile fa fatica a recuperare (-21,4% in un anno).
In un contesto di rialzi generalizzati non manca qualche calo, la verdura fresca ad esempio scende dell’8,3%, più economica anche la frutta.
Le stime dell’Istat preoccupano i consumatori.
Secondo il Codacons «le vacanze 2011, sotto il profilo degli incrementi di prezzi e tariffe, sono state per gli italiani le più care degli ultimi 10 anni», l’associazione calcola una stangata di 360 euro a famiglia rispetto lo scorso anno.
Federconsumatori e Adusbef invitano a fare chiarezza sui rincari: «È chiaro ed evidente – sottolineano – che qualcosa non va per il verso giusto, visto che un andamento simile è imputabile solo a delle volontà speculative, soprattutto in campo energetico».
Le organizzazione degli agricoltori lamentano l’inutilità dei loro sforzi, con i cali sui prodotti freschi vanificati dall’accelerazione dei carburanti.
«L’agricoltura contribuisce per quanto possibile a contenere la corsa dell’inflazione, facendo da contrappeso all’ennesimo aumento delle quotazioni di energetici e combustibili», afferma la Cia.
Sulla stessa linea la Confagricoltura e la Coldiretti.
La Confcommercio, invece, punta il dito contro le assicurazioni (+5,6%), da cui proviene quella che ormai definisce «un usuale spinta inflazionistica».
E anche Federdistribuzione si unisce al coro generale di allarme: «In due giorni l’Istat ci ha fornito un quadro molto preoccupante dell’economia italiana: i consumi sono ormai in un calo strutturale e l’inflazione sta toccando livelli record degli ultimi anni», commenta il presidente dell’associazione Giovanni Cobolli Gigli.

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this