17 Gennaio 2012

Liberalizzazioni in arrivo, continuano le proteste

Liberalizzazioni in arrivo, continuano le proteste

ROMA Liberalizzazioni avanti tutta. È la promessa ribadita ieri al presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, dal premier Mario Monti che annuncia: in settimana arriva il decreto. Cresce intanto la protesta dei «liberalizzandi» anche se alcune categorie per arrivare ad una decisione definitiva sul da farsi attendono di incontrare il governo. Non i benzinai però che hanno già proclamato 7 giorni di serrata. Ma non tutti, solo quelli di Figisc e Anisa, aderenti alla Confcommercio. Invece colleghi di Faib e Fegica, bocciano come «intempestiva» la decisione dello sciopero. Invece il Codacons annuncia denunce sia alla Procura della Repubblica che alla Commissione di garanzia per l’ attuazione della legge sullo sciopero. Qualche apertura arriva intanto per le professioni dopo l’ incontro con il Guardasigilli, Paola Severino: sono state prese in esame, in particolare, «la possibilità di svolgere il tirocinio in parte durante i corsi universitari e l’ ampliamento di posti da notaio». Quanto alle tariffe, altro tema spinoso, «verrà presa in esame la questione delle liquidazioni giudiziali del compenso». Inoltre il ministro ribadisce che «non è all’ esame alcun provvedimento di abolizione degli ordini, né degli esami di Stato. La nostra riforma mira ad una migliore qualificazione dei professionisti». In ogni caso Monti tira dritto e spiega: «ho presentato al presidente Van Rompuy i progressi che stiamo realizzando nella condotta dell’ economia italiana sia con decreto legge di dicembre sia con le misure di maggiore concorrenza che ci accingiamo a prendere questa settimana». Gli fa eco lo stesso Van Rompuy: «il presidente Monti mi ha descritto un nuovo pacchetto di misure, iniziando con una liberalizzazione dell’ economia» che è «cruciale per riguadagnare la fiducia dei mercati». L’ argomento liberalizzazioni è stato trattato nell’ incontro tra Monti e i leader dei partiti. E infatti, al termine, il leader del Terzo Polo Pier Ferdinando Casini spiega: «Monti andrà avanti come previsto». E il segretario del Pdl, Angelino Alfano, aggiunge: «per noi ok, basta che non siano uno slogan». Interviene anche il presidente del Senato Renato Schifani, che si schiera contro le «rendite di posizione» ma avverte anche il governo: «Guai a dare la sensazione ad alcune categorie di essere penalizzate». Il tutto mentre il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, prosegue il confronto: ieri ha visto il presidente dell’ Anci, Graziano Delrio, il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello e il collega alla Funzione Pubblica Filippo Patroni Griffi. Faccia a faccia anche con con l’ ad Enel Fulvio Conti mentre i benzinai sono già stati incontrati dal sottosegretario Claudio De Vincenti. Insomma, una doccia fredda per tutte le categorie che speravano in un rinvio per dare più tempo alle diverse trattative avviate. E le proteste continuano: i taxi si riuniscono a Roma in un presidio e molte sono le proteste in tutta Italia. E c’ è chi li difende: Paolo Ferrero segretario di Rifondazione spiega: «La scelta del governo di liberalizzare i taxi è sbagliata e per questo appoggiamo la lotta dei taxisti». L’ unica liberalizzazione di cui comunque vogliono sentire parlare i conducenti delle auto bianche è quella degli orari. E chiedono che si applichi la regola «una licenza, un’ auto, un turno». Oppure i taxi collettivi. Caldo il fronte delle farmacie: Federfarma si dice pronta al confronto. Le parafarmacie vanno all’ attacco: le farmacie non fanno gli sconti previsti sui farmaci di fascia C. E il Codacons annuncia: stiamo organizzando un ricorso collettivo al Tar e alla Corte Costituzionale di tutte le Parafarmacie ed i farmacisti non titolari di farmacia. Tra i (pochi) soddisfatti si esprime Federdistribuzione, cioè la grande distribuzione: il governo sta andando nella giusta direzione.
 

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