18 Agosto 2009

Le famiglie stringono ancora la cinghia

Ma gli italiani non rinunciano al telefonino: in 7 anni +189%

Frenano i consumi delle famiglie italiane: per il 2009 Confcommercio stima un calo quasi del 2%, doppio rispetto al 2008. Giù, lo scorso anno, soprattutto auto e moto (-15,1%) e i trasporti (-7,4%) ma non i telefonini: la spesa è cresciuta del 189% in sette anni. Nel 2008 gli italiani hanno stretto la cinghia, e tra crisi globale e timori per il posto di lavoro hanno ridotto dell’1% i consumi con l’unica eccezione dei telefonini. Per l’anno in corso le stime sono ancora peggiori, con la Confcommercio che prevede un crollo dell’1,9% (dopo il -1,5% stimato a fine giugno), con il Pil in discesa libera (-4,8%). Per rivedere il segno più bisognerà aspettare il 2010, con il +0,6% previsto dal Rapporto sul Terziario 2009 che scatta la fotografia delle spese degli italiani negli ultimi sette anni. Tendenza che si consoliderà nel 2011, quando la spesa degli italiani crescerà dello 0,8% e il Pil dello 0,6%. I CONSUMI Ma non c’è crisi che tenga: gli italiani non risparmiano sulle spese per i telefonini. Negli ultimi sette anni si registra infatti un vero e proprio boom nell’acquisto dei cellulari (+189%), mentre nel 2008, a fronte del calo generalizzato dell’1% dei consumi, l’acquisto è aumentato del 15,4%. Se proprio devono risparmiare, le famiglie italiane tagliano sulle spese per auto e moto (-15,1% nel 2008), servizi di trasporto (-7,4%), elettrodomestici (-7,1%) e prodotti alimentari più cari, come il pesce (-5,4%). In calo del 3% anche gli acquisti di quei beni, come il pane, la frutta, il latte e le uova, che nel 2008 hanno visto un’impennata dei prezzi per l’aumento delle materie prime. Nell’ultimo anno sono aumentate solo le spese da ?bricoleur?, ovvero quelle che hanno permesso alle famiglie italiane di fare da sole la manutenzione domestica: le attrezzature per la casa e il giardino hanno registrato un aumento del 14,3%, i tessuti per la casa del 4,7%. Bene anche il settore elettrodomestici come tv e impianti stereo, con un incremento del 50%. Aumentate dal 2002 al 2008 anche le spese per i medicinali (+40%) e i servizi ricreativi e culturali (+16,5%). LA SPESA E le variazioni dei consumi hanno rimodellato anche la dieta degli italiani: in sei anni è aumentato il consumo di carne (+7,2%), pane e cereali (+5,7%), che sostituiscono sempre di più il pesce (-11,9%), oli e grassi (-11,9%). Si beve più acqua che alcolici, e si mangia sempre più spesso fuori casa: in sei anni le spese per la ristorazione sono aumentate del 5%.  CONSUMATORI «Era ora che la Confcommercio si svegliasse e cominciasse ad aprire, almeno in parte, gli occhi sulla crisi – commenta l’associazione dei consumatori Codacons – dopo gli aumenti ininterrotti dal 2002 ad oggi, ci sarebbe spazio per un calo immediato dei prezzi di almeno il 20%». Per Adusbef e Federconsumatori «Confcommercio avrebbe l’obbligo di tagliare i prezzi almeno del 40%». Sulla stessa linea l’Adiconsum, che torna a chiedere «al Governo sostegno al reddito e una moratoria per le famiglie in difficoltà a pagare le rate del mutuo o del credito al consumo».

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