30 Dicembre 2009

La Telecom citata in giudizio per un cavo

FRANCAVILLA. Il Codacons è sceso in campo per denunciare «l’ incredibile caso di un cavo Telecom, emblematico nell’ Italia dei disservizi, che a distanza di un anno e mezzo non viene ancora spostato nonostante che siano già state predisposte le canaline per interrarlo». La storia risale al 25 giugno dello scorso anno e ancora non ha trovato una conclusione. Una ditta che doveva eseguire dei lavori di ristrutturazione di un edificio di proprietà aveva chiesto lo spostamento dei cavi Telecom posizionati sulla facciata. A distanza di sei mesi dalla richiesta, però, nonostante le comunicazioni di rito e tre solleciti, «nessuna risposta, né alcun sopralluogo è stato effettuato dalla Telecom», afferma Vittorio Ruggieri, vice coordinatore regionale dell’ associazione a tutela dei consumatori. «Il 28 maggio 2009, l’ impresa è stata costretta suo malgrado a citare la Telecom in giudizio per ottenere lo spostamento dei cavi: a oggi non solo la situazione è rimasta identica, ma la compagnia telefonica, invece di risolvere il problema, si è costituita in giudizio eccependo un difetto di giurisdizione. La vicenda è il classico esempio di come funzionano le cose in Italia», accusa Ruggieri, «In un qualsiasi altro paese civile una simile prassi commerciale verrebbe sanzionata pesantemente dall’ autorità garante. Da noi invece il garante delle comunicazioni, che ben conosce le prassi poste in essere dalle compagnie telefoniche, evidentemente è troppo preoccupato di ledere i loro interessi, per tentare di risolvere i problemi della gente».
 

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