La rabbia dei negozianti: «Non siamo evasori»
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fonte:
- Corriere della Sera
La rabbia dei negozianti: «Non siamo evasori»
Confesercenti: «Non si può generalizzare, però è vero che tanti operatori stranieri calpestano le regole»
«Non siamo evasori fiscali»: i commercianti romani non accettano l`etichetta di disonesti, nonostante la fotografia scattata dalla Guardia di finanza, e anticipata ieri dal «Corriere della Sera», sia molto chiara e lasci poco spazio alla difesa. Su 4.773 controlli effettuati nei primi 9 mesi dell`anno sulle attività commerciali della capitale e dei Castelli Romani, le Fiamme Gialle hanno riscontrato irregolarità nel 60,97% dei casi. La maggior parte delle infrazioni rilevate, l`84%, riguarda la mancata emissione dello scontrino. Insomma, il sistema classico per non pagare le tasse. «Non contestiamo questi dati, ma non è giusto generalizzare», dice Walter Gianmaria, segretario generale della Confesercenti di Roma e del Lazio. E aggiunge: «Il problema però sarà risolto quando finalmente lo scontrino fiscale sarà abolito e sostituito dagli studi di settore: nessuno potrà fare il furbo, ogni negozio pagherà le tasse secondo lo schema prefissato dal fisco per la specifica attività nello specifico posto. E non ci saranno più polemiche». Confcommercio, l`altra organizzazione di negozianti, taglia corto: «E` assurdo mettere sotto accusa l`intera categoria per qualche disonesto (2.910 commercianti controllati su 4.773, ndr), non vogliamo nemmeno commentare», tagliano corto dalla sede. Ma dai consumatori arriva una tegola per i negozianti. «Basta andare in giro per la città per rendersi conto che lo scontrino spesso è un optional», dice Carlo Rienzi, del Codacons.
Confesercenti, pur difendendo la categoria, concede comunque qualche ammissione di responsabilità. «E` chiaro che i furbi e i disonesti ci sono sempre – afferma Gianmaria – Fra l`altro negli ultimi anni molti imprenditori stranieri hanno rilevato attività commerciali. Ed è in questo tipo di negozi che le regole spesso vengono calpestate sistematicamente, dagli scontrini al rispetto dei contratti di lavoro». Il riferimento riguarda due settori particolari: i fiorai, risultati irregolari nell`86% dei controlli, e la ristorazione, soprattutto per i piccoli esercizi. «In ogni caso le imprese che operano nel commercio e nell`artigianato al servizio dei cittadini sono quasi 250 mila a Roma, il campione di 4.773 controlli non può essere considerato esaustivo», aggiunge Gianmaria. La Guardia di finanza è però convinta che l`estensione dei controlli alla totalità dei negozi confermerebbe l`altissima percentuale di irregolarità e infrazioni.
Dal Codacons arriva un`altra stoccata: «E` purtroppo noto a tutti che per avere la fattura o la ricevuta, devi chiederla e spesso con insistenza agli artigiani come gli idraulici e gli elettricisti. Ma anche i piccoli negozi spesso non rilasciano gli scontrini. O, magari, facendo i furbi rilasciano ricevute per un importo inferiore alla spesa». E dalla Cgil romana il commento è amaro: «Sicuramente un lavoratore dipendente paga tutte le tasse, fino all`ultimo euro. Autonomi e commercianti invece spesso ne approfittano».
I settori più a rischio evasione? Secondo il Codacons pizzerie, ristoranti, parrucchieri, fiorai e barbieri. «Senza ricevuta, le posso fare un piccolo sconto… Quante volte vi hanno detto questa frase il meccanico dell`auto o il negoziante?», si chiede un esponente della Cgil («Niente nome, non sono autorizzato a parlare di questo argomento», dice). Ma la Confesercenti insiste: «E` troppo facile prendersela con i negozianti. Sarebbe bello che controlli così capillari venissero fatti anche sui liberi professionisti…».
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