25 Gennaio 2014

La pubblicità ingannevole

La pubblicità ingannevole

CARO CARLINO, forte del fatto che nessuno avrà tempo, voglia e soldi per intentare una possibile causa per pubblicità ingannevole, se non vera truffa, una compagnia telefonica importante (le ometto il nome perché prima di accusare attraverso la stampa, serve comunque una denuncia alle autorità, ndr.) si permette di mentire al telefono coi suoi operatori del call center, non fornendo contrattualmente ciò che promettono (telefonate del 21 dicembre e 10 gennaio scorsi, che ho registrato). E a nulla sono valse, finora, raccomandate, fax e telefonate di protesta. [email protected] ———————————————————— Gentile lettore, le parole hanno un peso come le accuse: se ritiene – come lei dice – di esser stato truffato ha una sola via per ottenere giustizia. E, come sa bene, è quella legale. Tempo, voglia e soldi andrebbero trovati, se appunto si è convinti di essere stati truffati. Anche perché poi – ribadisco, se si ritiene e si è convinti di essere nel giusto – si viene risarciti. Esistono anche associazioni come il Codacons o altre, che sono dalla parte dei consumatori e alle quali si può chiedere aiuto. Proprio perché dice di avere le registrazioni, si faccia avanti e proceda. Anche perché è l’ unica arma, come ho già scritto, per ottenere giustizia, ma anche per sperare in un cambiamento di questo malcostume. A volte, tra l’ altro, di truffa non si tratta, anche se ci si avvicina molto. Ha presente quelle postille invisibili messe in un angolo dei contratti che neanche uno con undici decimi vedrebbe? Nel sistema italiano purtroppo sono più che sufficienti per legittimare quelle che, in altri Paesi più civilizzati, si chiamano appunto truffe.

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