28 Dicembre 2011

La neve scarseggia, pochi turisti: un Natale "di magro" per gli hotel  

La neve scarseggia, pochi turisti: un Natale "di magro" per gli hotel
 

ROMA Natale magro per gli alberghi e le festività di fine anno non promettono bene neanche per le vacanze in montagna, a causa della mancanza di neve. La crisi morde il freno ma per Confcommercio una boccata d’ ossigeno potrà arrivare dai saldi di inizio gennaio in cui stima acquisti per un totale di 6,1 miliardi di euro per capi d’ abbigliamento ed accessori (pari al 18% del fatturato annuo del settore). Una previsione «ottimistica», però, afferma il Codacons secondo cui i ribassi saranno un flop. Per l’ Osservatorio nazionale di Federconsumatori la spesa complessiva per i saldi sarà, invece, di appena 2,4 miliardi di euro, inferiore all’ anno scorso. Nel comparto ricettivo, la riduzione di occupazione camere nelle vacanze natalizie, secondo l’ analisi di Unioncamere, è del 2,1% rispetto allo scorso anno. Pesa soprattutto il calo nelle località montane (-11,3%) dovuto al ritardo della neve sulle piste da sci. Le cattive previsioni meteorologiche peggiorano il difficile clima economico, sottolinea Unioncamere osservando tuttavia che il Nord Est va in controtendenza con un aumento del 12,7% delle camere occupate. Secondo Unioncamere, il pranzo di Natale è stato più magro per il settore extralberghiero (-4,3% rispetto allo stesso periodo del 2010), mentre sostanzialmente uguale a quello dello scorso anno per gli hotel e fra questi, quelli a 5 stelle stimano per le festività un +7,5% di occupazione camere. Le prenotazioni per gennaio 2012 vanno a rilento: ad oggi gli operatori registrano un calo delle prenotazioni del 4,6% ma molto dipenderà anche dalla presenza o meno della neve. Non va meglio per febbraio e marzo, che in media registrano una diminuzione rispettivamente del -6% e del -6,8%. Nel primo trimestre 2012 sarà di nuovo il comparto alberghiero a mostrare una migliore tenuta (-3,1% gennaio, -3,3% febbraio, -4,9% marzo), mentre in particolare sofferenza resta quello complementare (-6,2% gennaio, -8,9% febbraio, -8,3% marzo). Sul fronte dei saldi – al via il 2 gennaio per lucani e siciliani, il 5 per tutte le grandi città e quindici regioni su venti, il 7 per molisani e altoatesini, mentre i valdostani dovranno aspettare fino al 10 gennaio – secondo Confcommercio, ogni famiglia spenderà 403 euro per capi d’ abbigliamento ed accessori, rimasti in gran parte nei negozi a causa del clima mite di autunno e inverno. Il Codacons ritiene che solo il 40% delle famiglie potrà permettersi qualche acquisto, e la spesa procapite sarà sui 110 euro, con un calo delle vendite del 30% rispetto ai precedenti saldi invernali. A risentire della grave crisi del commercio saranno per la prima volta anche outlet e i centri commerciali. Per l’ Osservatorio Federconsumatori, ogni famiglia acquisterà a saldo per circa 223 euro (-19% rispetto al 2010).

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