L’ Oviesse ricorre alle vie legali
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fonte:
- Corriere Adriatico
Porto San Giorgio L’ Oviesse cita in giudizio il Comune. Al centro dell’ atto giudiziario c’ è l’ ordinanza con la quale il sindaco Agostini ha, obtorto collo, fissato le 23 domeniche, più 3, più 2 extra (questa la dicitura corretta) derogabili alla chiusura domenicale per il 2011. Il gruppo Oviesse, direttamente dalla sua sede legale di Mestre, ha impugnato dinanzi al Tar l’ ordinanza del primo cittadino, estendendo il contenzioso anche alla Confcommercio di Porto San Giorgio ed a quella di Ancona. La missiva è stata inoltrata anche all’ Autorità garante della concorrenza. La catena di abbigliamento chiede l’ intervento della magistratura per ottenere la sospensiva e l’ annullamento dell’ ordinanza sindacale con la quale il primo cittadino, pur contestando i dettami della legge regionale, si è attenuto alla norma limitando la facoltà di apertura domenicale e festiva dei commercianti sangiorgesi. Infatti Agostini è da sempre il capofila nella battaglia per la liberalizzazione del commercio e non ha lesinato critiche, a volte durissime, al testo sul commercio approvato dalla regione Marche. Quella normativa, infatti, ha fissato a 26 il numero di domeniche derogabili. Ma di fronte alle eventuali sanzioni che la Regione potrebbe emettere a carico degli amministratori locali che non si attengono alla normativa, Agostini non ha potuto fare altro che attenersi alla legge. La normativa regionale, comunque, proprio a Porto San Giorgio ha scatenato il putiferio tra i negozianti. Una novantina di attività commerciali, infatti, hanno gridato allo scandalo minacciando di manifestare contro la Regione o di bloccare addirittura l’ autostrada se la giunta regionale non avesse cambiato il prima possibile quella legge. Quei novanta commercianti, infatti, non hanno mollato la presa per la liberalizzazione del commercio perché reputano il lavoro domenicale ormai fondamentale per la sopravvivenza delle loro attività. I negozianti, tramite il Comitas del Codacons ha promesso anche una class-action contro la Regione. La protesta si è rapidamente allargata a macchia d’ olio su e giù per le Marche. E così svariati gruppi commerciali si sono attivati. Su scala sovracomunale, infatti, interessa soprattutto garantire la concorrenza leale con le regioni limitrofe, Abruzzo ed Emilia Romagna che, invece, hanno molte più domeniche derogabili. E così è spuntato anche un coordinamento regionale dei negozianti che intende portare la questione anche all’ attenzione dell’ Antitrust. E mentre l’ assessore regionale al commercio Antonio Canzian ha richiamato tutti alla calma, promettendo di approfondire la questione, il primo cittadino sangiorgese ha messo su "Un partito trasversale dei sindaci" e promesso "Un’ ordinanza tipo pro-liberalizzazione" di cui però ancora non si hanno notizie. L’ Oviesse a Porto San Giorgio è presente con un suo punto vendita nel centro commerciale il Porto ma sorprende che un gruppo commerciale di simile caratura, tra tutte le ordinanze sindacali della Regione, si sia impuntato proprio su quella del sindaco Agostini, strenuo difensore della liberalizzazione commerciale.
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