L’ imposta sui consumi porterà 5 miliardi
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fonte:
- Alto Adige
- Corriere delle Alpi
- Gazzetta di Mantova
- Gazzetta di Modena
- Gazzetta di Reggio
- Il Centro
- Il Mattino di Padova
- Il Piccolo
- il Tirreno
- La Città di Salerno
- La Nuova Ferrara
- La Nuova Sardegna
- La Nuova Venezia
- La Provincia Pavese
- La Tribuna di Treviso
- Messaggero Veneto
- Trentino extra
ROMA. Un maxiemendamento che vale la quinta versione della manovra anticrisi. E pesa su una lunga lista di prodotti e servizi per portare nelle casse dello Stato circa 5 miliardi di euro. Il governo punta, infatti, a rafforzare le misure con un aumento dell’ Iva dal 20 al 21% colpendo dai giocattoli ai televisori, auto e moto, abbigliamento e calzature, taglio e piega dal parrucchiere, caffè, vino e cioccolato. Ma anche le spese per la casa, detersivi per pulire compresi. E perfino il turismo viene toccato, con la previsione di un aumento per stabilimenti balneari e pacchetti vacanza. Ferme, per adesso, le aliquote minima (4%), applicata ai beni di prima necessità, e la ridotta (10%), che si paga per esempio sull’ energia elettrica per uso domestico. Entrambe aumenteranno dell’ 1 per cento, ma in un secondo momento, probabilmente insieme alla riforma fiscale. Intanto l’ aumento colpirà i beni alimentari, e non, considerati di lusso come vini e spumanti, auto con cilindrata superiore ai 2000 centimentricubi, motocicli con cilindrata superiore ai 350 centimetricubi, autofurgoni, ma anche navi e imbarcazioni di stazza lorda superiore a 18 tonnellate. Coldiretti stima che vale poco più di 33 milioni di euro il maggior gettito legato al consumo di vino e spumanti, che insieme alla birra e ai tartufi figurano tra i principali alimenti e bevande colpiti dalla misura. La misura è osteggiata dalle associazioni dei commercianti, che temono un effetto negativo sui consumi. Per Confcommercio il rischio è che «l’ Italia paghi, tutta insieme, un conto davvero troppo pesante». «Ogni aumento dell’ Iva – sottolinea Confesercenti – si va tra l’ altro a sommare ai recenti rialzi delle materie prime che a sua volta stanno surriscaldando l’ inflazione». «L’ aumento dell’ Iva – sottolinea Federalimentare – riguarda un terzo dei prodotti alimentari abitualmente acquistati e, considerato che si viene già da cinque anni di flessione nei consumi alimentari domestici, frena ogni possibilità di rimbalzo della spesa e incentiva l’ inflazione». Anche il mondo dell’ auto è preoccupato dei possibili contraccolpi sul settore. «Si mette mano nelle tasche dei cittadini e si comprimono i consumi, specialmente su beni costosi come immobili e autoveicoli», dice il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi. L’ associazione raggruppa i concessionari ufficiali di tutti i marchi automobilistici commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali e industriali. Per il Codacons la decisione di aumentare l’ Iva è «da irresponsabili» e va a a colpire anche le famiglie più povere. E aggiunge: «la stangata media per l’ aumento dell’ Iva sarà pari a 290 euro all’ anno, ed è evidente che una famiglia numerosa consuma di più e, quindi, pagherà di più». L’ incremento dell’ aliquota ordinaria Iva fa salire l’ Italia in testa alla classifica dei vari regimi di aliquote ordinarie praticati dai maggiori Paesi europei. In Germania è, infatti, al 19,6%, in Francia al 19,6%, in Spagna al 18%, e in Gran Bretagna si attesta al 20%. «Siamo contrari sia all’ aumento dell’ età pensionabile per le donne, sia all’ aumento dell’ Iva». Lo dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, commentando le novità della manovra. Sulla stessa linea il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. «Faranno subire le conseguenze della manovra anche a coloro che sino a ora ne erano stati risparmiati». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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