13 Maggio 2010

Istat: Pil in crescita, entrate in calo.

ROMA Pil in crescita, entrate in calo. Ecco l’ ultima istantanea dell’ Italia scattata da Istat, ministero dell’ Economia e Bankitalia. Con ritocchi incoraggianti venuti da Eurostat e Centro Studi di Confindustria. Nella sostanza il primo trimestre del 2010 manda segnali promettenti sulla ripresa che comunque sarà ancora faticosa. «E il secondo trimestre sarà ancora positivo per la crescita e ciò aumenta molto le probabilità di incremento del Pil sopra l’ 1% nel 2010. Il recupero della perdita causata dalla recessione avverrà in Italia con gradualità e il ritorno ai livelli pre-crisi è atteso dall’ Fmi solo nel 2014», aggiunge il Csc. In particolare, il nostro istituto di statistica dice che nei primi tre mesi di quest’ anno il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2009. Aumento prodotto soprattutto dai settori agricoltura, industria e e servizi. Il primo trimestre del 2010 ha avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative del primo trimestre 2009. Il dato congiunturale è il migliore dalla fine del 2006 e il dato tendenziale è il migliore del terzo trimestre 2007. In definitiva, la nostra economia viaggia ad una velocità superiore rispetto alle stime di mercato. Ripresa modesta, la nostra, ma più rapida rispetto alla media dell’ Eurozona (+0,2%) e a quella registrata in Francia e in Germania, almeno secondo i rilevamenti di Eurostat: in Germania l’ incremento del Pil è stato dello 0,2%, la Francia ha avuto un rallentamento a +1% dopo aver fatto segnare un +0,5%. La Spagna ha inanellato una sequenza negativa. La crescita acquisita per il 2010, sottolinea l’ Istat, è pari allo 0,6%. Nel primo trimestre il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,8% negli Stati Uniti e dello 0,2% nel Regno Unito. In termini tendenziali è aumentato del 2,5% negli Stati Uniti e dello 0,3% nel Regno Unito. Continua a salire anche il nostro debito pubblico che a marzo è arrivato a quota 1.797,653 miliardi di euro contro i 1.794,978 di febbraio. E questi sono dati che arrivano dal Bollettino sulla "Finanza Pubblica" di Bankitalia. Nello stesso documento la Banca d’ Italia fa sapere che le entrate tributarie nel primo trimestre dell’ anno si sono attestate a quota 79,672 miliardi di euro, l’ 1,6% in meno rispetto al primo trimestre 2009. In valore assoluto le entrate tributarie hanno perso 1,344 miliardi di euro rispetto al primo trimestre del 2009. Dati leggermente diversi, per differenti valutazioni nei conteggi, da quelli forniti dal ministero dell’ Economia: nel periodo gennaio-marzo sono state accertate entrate per 83,2 miliardi con un calo di 1,1 miliardi (-1,3%). A confermare il dato positivo di Confindustria il presidente Emma Marcegaglia: «Positivo perché è un po’ più alto delle aspettative e rende abbastanza probabile la possiblità di crescere oltre l’ 1% nel 2010 anche se la strada è ancora lunga». Secondo il leader degli industriali va recuperato quel meno 6,3% di Pil accumulato tra il 2008 e il 2009. E, dunque, «va mantenuto il rigore di spesa di bilancio con il taglio alla spesa pubblica e la cresxita della nostra economia». Diametralmente opposto il giudizio dei consumatori del Codacons: «Il dato sul nostro prodotto interno lordo è solo una seconda bufala dopo quella sulla produzione industriale. Anche un bambino delle medie capirebbe che il confronto con il 2009 è improponibile , dato che nel primo trimsetre dello scorso anno ci fu il peggior calo mai registrato dal dopoguerra ad oggi. Per tornare alla situazione pre-crisi saranno necessari più di 12 anni». Cos.

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