29 Agosto 2002

Inflazione al 2,3%, l`Istat conferma

Inflazione al 2,3%, l`Istat conferma
Com`era previsto i prezzi sono aumentati dello 0,1% nel mese di agosto così come avevano anticipato i dati delle città campione. Partono gli incontri consumatori-commercianti. La Bce ottimista: l`inflazione scenderà.

ROMA- Inflazione tendenziale al 2,3% ad agosto. Il dato è confermato dall`Istat sulla base dei dati pervenuti dagli uffici di statistica comunali. Rispetto a luglio la variazione è dello 0,1%. L`indice dei prezzi al consumo armonizzato ha registrato, sempre ad agosto, un +2,5% tendenziale e un -0,3% congiunturale.

L`Istituto di statistica ha anche diffuso i dati armonizzati Ue secondo cui l`inflazione risulta salita ad agosto del 2,5% a fronte di una flessione dello 0,3% mensile. A luglio i dati armonizzati riportavano un calo mensile dello 0,1% con un tasso annuo del +2,4%.

A conferma arrivata, partono gli incontri su come arginare l`aumento dei prezzi. Oggi vertice tra consumatori e commercianti, il 4 settembre quello promosso dal ministro Marzano. Dal primo, arriva un risultato: un paniere di almeno 15 prodotti con i prezzi bloccati da luglio 2002 fino alla fine dell`anno, controlli capillari nei punti vendita e bollino blu ai negozianti virtuosi. Questi, in sintesi, i termini dell`accordo raggiunto tra la Confesercenti e le associazioni dei consumatori Aduc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori per combattere l`inflazione e rilanciare i consumi. Accordo bocciato su tutta la linea dal presidente della Confcommercio Sergio Billé che in un`intervista che sarà pubblicata domani su Il Secolo XIX liquida l`intesa come un`iniziativa “demagogica che non porta da nessuna parte. Il calmiere è uno strumento da soviet non più proponibile“. Billé sottolinea che i commercianti non sono responsabili dell`aumento del costo della vita: “Qualcuno può avere fatto il furbo, anche se nella stragrande maggioranza dei casi – spiega – gli esercenti non attuano comportamenti tali da deprimere ulteriormente i consumi“.

Dall`Europa, però, arriva un po` di speranza. La Banca centrale europea è ottimista sull`inflazione di Eurolandia che, dopo una fluttuazione intorno al 2% tenderà nel medio periodo a rallentare. “Ci attendiamo – ha detto il capo-economista della Bce, Otmar Issing in un`intervista sul quotidiano tedesco `Boersen-Zeitung` – che il tasso di inflazione inizialmente fluttui intorno al 2%. Nel medio periodo si può pensare che le pressioni inflattive rientreranno“.

Issing minimizza gli effetti del rialzo dell`euro ma avverte che tuttavia qualche rischio permane dal secondo round delle contrattazioni salariali: “Gli effetti dell`apprezzamento dell`euro – afferma – sono temporanei, destinati a svanire con il tempo. Al contrario gli sviluppi salariali presentano sempre un rischio nel secondo round. Quindi bisognerà monitorarli attentamente“.

Poi, sulla crescita dell`Eurozona, Issing dice che non raggiungerà a fine anno i livelli del 2%-2,5% che erano
attesi per il 2002. E a proposito del Patto di Stabilità, sul quale in Italia si sta rafforzando la corrente di coloro che vorrebbero chiedere delle modifiche mentre la Francia non ha la certezza di raggiungere gli obiettivi, l`economista esclude per il momento ogni modifica: “Bisogna dimostrare che il Patto non vale solo per i paesi piccoli ma anche per i grandi“.

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