I controlli Nas sulle spiagge
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fonte:
- Corriere della Sera
LA PAURA DI MANGIARE
Un applauso ai Nas per gli 837 controlli alimentari di cui molti anche sugli stabilimenti balneari del litorale romano. Ma non basta. Le cose potrebbero mettersi al peggio, dato che non è previsto che le indagini vengano ripetute. Peccato, poiché vi sono buoni motivi affinché il ministero della Sanità che ha sguinzagliato i Nas non abbassi la guardia. I motivi sono legati alla situazione energetica. Vengono annunciati altri blackout del servizio di erogazione della luce; ogni giorno siamo invitati a ridurre i consumi di energia e a diminuire l`uso di lavatrici, lavastoviglie, computer e a spegnere anche le lucine rosse dei televisori. Malgrado il grande caldo, anche i frigoriferi non dovrebbero essere tenuti al massimo e dunque il rischio igienico è alto e le alterazioni alimentari anche. Facile dunque ipotizzare che le merci vengano tenute all`aria, le bottiglie di acqua minerale e le bibite in plastica al sole, con conseguente crescita della carica batterica. Non a caso, l`Intesa dei consumatori intervenendo sul blitz dei Nas, ha denunciato una pratica diffusa sui litorali, quella di rinfrescare le cozze, vongole e altri frutti di mare con acqua marina, spesso inquinata perché prelevata da zone con divieto della balneazione. Per non parlare poi di improvvisati chioschi di alimenti e bevande dove si smerciano anche pesce, alimento tra i più delicati, e panini con dubbia imbottitura. Purtroppo chi ne fa le spese sono le famiglie che il mare lo vedono solo la domenica e non possono permettersi di sedere al ristorante in quattro.
Dunque, le associazioni dei consumatori premono affinché il ministro della Sanità non dia l`alt ai carabinieri proprio in questo momento in cui il sole, l`ignoranza delle regole d`igiene e la voglia di vendere di più, possono mettere a rischio la salute. La sicurezza alimentare è fatta soprattutto di controlli, quelli pubblici e quelli che dobbiamo fare anche noi. L`Unione europea sta rivedendo la normativa dei controlli sugli alimenti venduti in bar, ristoranti, pizzerie, fast food , mercati. Una merce buona, al momento della produzione può diventare tossica se le regole di igiene e di conservazione non vengono rispettate.
Sulla contaminazione microbica degli alimenti insistono molto anche le nuove Linee Guida per una corretta alimentazione , elaborate dall`Istituto Nazionale della Nutrizione. Anche il consumatore, oltre ai Nas, ha un ruolo importante da giocare: pulizia e ordine nei punti di vendita o di smercio di alimenti pronti possono indicare l`attenzione del venditore anche alla qualità del prodotto venduto. Ma spesso la presenza di microrganismi pericolosi non è evidente perché cibi contaminati possono mantenere le solite caratteristiche di colore, odore e sapore. Per questo chiediamo al ministro della Sanità che i Nas vadano in giro per tutta l`estate.
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