Frutta e verdura alle stelle, niente pesce Il blocco ci costa 50 milioni al giorno
ROMA E ORA TUTTI sulle barricate. Contro i Tir in rivolta. Ieri ha cominciato per prima la leader della Cgil, Susanna Camusso, secondo la quale «si è superato un limite», seguita a stretto giro da Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, che vorrebbe «un sistema di trasporto diverso». POI, SONO ARRIVATE le operazioni di controffensiva, in prima fila la Coldiretti, che in molte città italiane farà distribuire dai propri iscritti frutta e verdura gratis: «Sono a rischio ? è la sua stima ? 50 milioni di euro di prodotti alimentari deperibili al giorno». Lo sciopero dei tir ha infatti minacciato i beni di consumo: prezzi alle stelle, pesce introvabili, scaffali e banchi semivuoti (soprattutto in Sicilia). Nei mercati rionali di Roma le zucchine hanno toccato i 6,50 euro al chilo, i pomodori Pachino i 7,50. La Confcommercio ha chiesto che la protesta rientri subito. «E’ serio il rischio che l’ interruzione di forniture per le imprese e la mancata distribuzione di prodotti di largo e generale consumo possa impedire alle famiglie di poter fare la spesa già dalle prossime ore». Insomma, le conseguenze sull’ economia italiana sono dietro l’ angolo. «Con l’ 86% dei trasporti commerciali che in Italia avviene su strada ? dice sempre la Coldiretti ? lo sciopero dei Tir mette a rischio la spesa degli italiani con l’ agroalimentare che ne risente in modo più diretto perché ai ritardi e alla perdita di opportunità commerciali si aggiungono la distruzione e il deprezzamento che subiscono i prodotti deperibili come latte, carne, frutta e verdura». Il quadro prefigurato rischia di essere drammatico. «Come è già successo in Sicilia, se non si tornerà presto alla normalità, gli effetti ? è la previsione ? si faranno presto sentire con gravi danni per aziende agricole, commercio, consumatori». E, ancora, pane e pasta a rischio, secondo l’ Associazione industriale mugnai nell’ arco di 48 ore, in un crescendo critico che, a parere della Cgia di Mestre, di certo non migliorerà. Anzi. «Dall’ inizio della crisi ad oggi ? stima l’ associazione degli artigiani di Mestre ? il costo del gasolio per autotrazione è aumentato del 54,4%, i pedaggi autostradali sono cresciuti del 16,7%, mentre l’ inflazione ha subito un aumento tutto sommato molto contenuto: +5,2%». Ma il dato più preoccupante, evidenzia l’ associazione, «è legato al prezzo dell’ assicurazione, che nell’ ultimo anno è cresciuto del 40% circa; oggi un autotrasportatore paga mediamente 3 milaeuro all’ anno per assicurare la motrice di un Tir e 200 euro circa per il rimorchio». UNA QUESTIONE che non trova sponda nel Codacons che, invece, punta sul profilo dell’ illegalità della mobilitazione. Lo «sciopero dei Tir non è uno sciopero ? sostengono gli uomini di Rienzi ? ma una protesta illegale che sta recando un pregiudizio grave ai diritti costituzionalmente tutelati dei cittadini e dei consumatori». Per questo motivo l’ associazione dei consumatori chiede al governo, «di adottare immediatamente un’ ordinanza non solo perché i blocchi stradali siano rimossi, ma perché la protesta sia del tutto rinviata». e. g. p.
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