19 Dicembre 2008

Disposti a stringere la cinghia per l’abbigliamento

Disposti a stringere la cinghia per l’abbigliamento, a rinunciare al cibo ma non ai giocattoli per la creatura. I produttori europei e italiani sperano proprio che la crisi economica che porterà a un Natale sottotono nei consumi, salvi i giocattoli.  Per ora è una speranza, perchè le spese calano sia secondo uno studio di Confcommercio, sia per il Codacons secondo cui si arriverà ad un -10%, mentre a Napoli è boom per il giocattolo comprato a rate. «I negozi e la grande distribuzione sono già stati riforniti dai produttori. Il problema è capire se venderanno – dice Roberto Bonazzi, presidente di Assogiocattoli cui fanno capo le 250 aziende italiane con quasi 10 mila addetti – questi giorni sono decisivi». Per Bonazzi, «ci sarà un po’ di guerra», soprattutto da parte della grande distribuzione, che punterà sulle promozioni. E sugli scaffali? «Non si vedono giocattoli best-seller. Continueranno ad andare forte i giocattoli che si ispirano ai cartoni animati, che coprono una fetta del 30-40% delle vendite e resisteranno i miti di sempre, dalla Barbie ai Lego». Il trend, che conferma una linea della scorsa stagione, è verso il gioco sempre più a braccetto con l’elettronica, hi-tech per gli adolescenti ma anche per i più piccoli. Il brand poi, sul mercato italiano, è imprescindibile: non c’è gioco, dal bambolotto alla moto, dalla mini cucina all’aspirapolvere che non abbia stampato sopra un marchio riconoscibile dal mondo adulto. I più venduti sono quelli legati ai personaggi più noti Barbie (la bambola Mattel che compie 20 anni con l’abito Magia delle feste), Gormiti, Winx (stavolta on ice, come il tour con Carolina Kostner che sta girando l’Italia), Hello Kitty, Polly Pocket, i sempre verdi Winnie the Pooh e Power Rangers, i disneyani Cars, High School Musical, Wall E, Hannah Montana e poi ancora Spiderman e Batman (dedicata al film Batman il Cavaliere Oscuro, la linea Mattel che comprende persino una Batmobile con incluso il Batpod), le macchine Hot Wheels e i Transformers. Da segnalare il grande ritorno dei dinosauri, in versione però hi-tech: per i più grandi c’è Pleo, vero e proprio dino-robot super tecnologico con tanto di telecamera e porta usb per scaricare aggiornamenti e software: speriamo vada meglio del vecchio «Roboraptor». Per i piccoli c’è Kota, un cucciolo di triceratopo lungo oltre un metro che i bimbi possono anche cavalcare, dotato di sensori, che mangia le foglie, muove la testa, sbatte gli occhioni ed emette versi. Il giocattolo no-logo, magari in legno, che accende la fantasia è una rarità introvabile in Italia. Così sul mercato arrivano prodotti elettronici sempre più evoluti, dai telefonini Gormiti o My Life all’occhio bionico Eye Clops di Giochi Preziosi che permette di ingrandire di 200 volte oggetti minuscoli o particolari invisibili ad occhio nudo, semplicemente collegandosi alla televisione. Per i più piccoli si amplia la gamma dei mini computer smart touch, come i Kibbles, una banda di 5 amici e una tartaruga che insegnano a riconoscere numeri, lettere, forme e colori. E da Bontempi, il più venduto tra i musicali, arriva la linea Bontoys: l’Sms giocattolo, sorta di telefonino che invia e riceve in tempo reale migliaia di messaggi gratis sulle stesse frequenze del walkie talkie. Da Imaginarium c’è infine Swinxs, console interattiva luminosa che abbina i giochi più tradizionali ad una tecnologia capace di riconoscere i profili dei giocatori grazie a speciali braccialetti.
 

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