8 Febbraio 2012

Crisi, consumi al palo In picchiata gli alimentari   

Crisi, consumi al palo In picchiata gli alimentari 
  dati confcommercio nel 2011 acquisti in stallo. negli ultimi 5 anni, invece, sono scesi dell’ 11% quelli del cibo. i consumatori: "più concorrenza per diminuire i prezzi".  
 

La crisi pesa anche sui consumi delle famiglie, che a dicembre sono rimasti in stallo. Nell’ intero 2011 si è registrato un -0,4% sul 2010. È quanto emerge dai dati della Confcommercio. In termine di valore si è registrato un +0,6% nella media annua 2011 sul 2010 e un +0,2% a dicembre sullo stesso mese del 2010. A dicembre -per l’ associazione- la tenuta della domanda riflette il tentativo di non ridurre i consumi durante le feste. Se si guarda i dati sul lungo periodo, però, emerge che sono diminuite molto alcune tipologie di consumi. In calo gli acquisti del cibo In particolare, nel giro di cinque anni gli italiani hanno ridotto dell’ 11% i loro consumi alimentari. Lo stima il Codacons sulla base dei dati diffusi da Confcommercio. Il dato "più drammatico", secondo l’ associazione, "è quello dei beni alimentari che nel 2011 sono calati, in termini quantitativi, sempre secondo la Confcommercio, del 2%. Se a questo si aggiunge che nel 2010 erano già calati dello 0,7%, nel 2009 del 3,1%, nel 2008 del 3,3%, nel 2007 dell’ 1,8%, si può dire che gli italiani mangiano quasi l’ 11% in meno rispetto al 2006". Quelli che non calano, invece, sono i prezzi: "Hanno continuato imperterriti a salire", denuncia il Codacons. "Liberalizzare i saldi" "Il governo Monti deve assolutamente liberalizzare il settore del commercio. Solo così, infatti, i prezzi scenderanno a fronte di una calo della domanda". L’ associazione dei consumatori chiede, quindi, "il ripristino dei saldi liberi, eliminati dalla prima bozza del dl cresci Italia e chiede, in aggiunta, la totale liberalizzazione di tutte le vendite promozionali, le vendite sottocosto libere (oggi si possono fare solo 3 volte all’ anno e per non più di 10 giorni), la vendita diretta agricoltore-consumatore, per accorciare la filiera e l’ esposizione del doppio prezzo (quello di vendita al pubblico e quello che il commerciante paga al grossista con la relativa percentuale di aumento)".  
   

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