Contratti telefonici strappati con l’inganno: ecco come difendersi
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fonte:
- Gazzetta di Modena
Contratti disdetti e poi arrivano bollette da migliaia d’euro, telefoni bloccati per mesi e perdita di clienti, attivazioni salatissime mai richieste.
Telefoni mobili o fissi, compagnie e piazzisti all’arrembaggio: il Codacons mette in guardia contro quella che definisce una giungla e invita a seguire alcuni fondamentali consigli. «Mai fidarsi di chi è dall’altra parte del telefono: al telefono è bene mai pronunciare un “si” che con il copia incolla vocale può essere collegato ad una domanda del tipo: mi conferma la sua volontà di cambiare gestore? Ed ecco l’utilizzo di quel “si” che invece era riferito a qualcosa di assolutamente diverso». Ma la fregatura non corre solo sul filo.
«Nel caso ci si trovi in un centro di servizi telefonici – dice il presidente Galli del Codacons di Modena – prima di firmare un contratto accertarsi sempre che tutte le parti siano chiare e che tutti i campi siano compilati o annullati con una barra (questo per evitare aggiunte successive). Nel caso il contratto non sia chiaro si può chieder all’ operatore, prima di sottoscriverlo, di averne una copia da visionare a casa con comodo. Se ciò non venisse concesso… cambiare negozio». La disdetta della linea telefonica fissa «va inoltrata con raccomandata con ricevuta di ritorno e deve semplicemente indicare i dati dello scrivente ed il numero del telefono del contratto che si intende disdire. E’ necessario allegare sempre il documento d’identità del titolare dell’utenza. Il gestore ha tempo 30 giorni dal ricevimento della raccomandata per disattivare l’utenza».
Ma non è finita: «Prima di disdire un contratto – avvisa il Codacons – fare bene attenzione alla durata contrattuale per evitare il pagamento delle eventuali penali collegate alla avvenuta consegna anche di un semplice modem. A tale proposito è bene ricordare che i consumatori hanno il diritto di scegliere quale modem utilizzare». Infine è meglio evitare di contrarre abbonamenti col pagamento con carta di credito. E’ certamente più sotto controllo il bollettino postale o, in alternativa, l’addebito in conto corrente.
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