28 Dicembre 2011

Consumi, la crisi contagia i saldi

Consumi, la crisi contagia i saldi Per Confcommercio gli italiani spenderanno 400 euro a testa I consumatori: rischio flop, sarebbe stato molto meglio anticiparli DA

MILANO  M olti operatori parlano giù di un Natale «magro» per i consumi. Nel settore alberghiero, infatti, c’ è stato un calo del 2,1% di camere occupate nel periodo natalizio rispetto all’ anno scorso. Colpa soprattutto del clima che non ha ancora portato la neve nelle località sciistiche; tuttavia Unioncamere ha registrato una controtendenza al Nordest, con un aumento del 12,7% di camere occupate. E le prenotazioni per gennaio vanno ancora a rilento, con un calo del 4,6%, anche se molto dipenderà dalla presenza della neve. Anche il pranzo di Natale è stato più sobrio dell’ anno scorso per il settore extra alberghiero, con un 4,3% in meno rispetto allo stesso periodo 2010. La speranza è riposta nei saldi invernali, ma le previsioni sono contrastanti. Confcommercio stima che in media ogni famiglia spenderà poco più di 400 euro per capi di abbigliamento e accessori, per un totale di 6,1 miliardi, pari al 18% del fatturato annuo del settore. Secondo Federconsumatori, invece, la spesa complessiva sarà di appena 2,4 miliardi, in calo del 19% rispetto allo scorso Natale, nonostante il numero di famiglie intenzionate a comprare a saldo sia invariato (circa il 44-45%, pari a 10,8 milioni di nuclei familiari). Quel che è certo è che tra crisi economica e un autunno dal clima mite, le vendite di abiti della collezione autunno/inverno non sono andate benissimo: lo conferma Roberto Borghi, presidente di Federazione Moda Italia e vice presidente di Confcommercio, che ieri ha ricordato come anche questo mese i negozianti hanno dovuto fare i conti «con un Natale all’ insegna del risparmio e di molta prudenza negli acquisti». Inoltre, «i margini delle imprese hanno subìto un’ ulteriore riduzione perché per sostenere consumi già deboli, i commercianti laddove possibile – hanno assorbito l’ aumento dell’ Iva dal 20 al 21% deciso quest’ estate». In tutte le grandi città e in 15 Regioni si partirà giovedì 5 gennaio, tranne in Basilicata e Sicilia dove i saldi scatteranno già il 2, Molise e Alto Adige dal 7 e la Val d’ Aosta che inizierà per ultima, il 10. Il Codacons, intanto, prevede un clamoroso flop. «Solo il 40% delle famiglie potrà permettersi qualche acquisto, e la spesa procapite si attesterà sui 110 euro», mentre iI calo delle vendite «raggiungerà quota -30% rispetto ai precedenti saldi invernali. A risentire della crisi saranno soprattutto i piccoli negozi e, per la prima volta, anche gli outlet e i centri commerciali vedranno una consistente diminuzione del proprio giro d’ affari ». Adusbef e Federconsumatori rincarano la dose: «alla luce del pessimo andamento dei consumi di Natale, appare chiaro che la mancata decisione di anticipare i saldi, come avvenuto in molte città a livello internazionale, è stato gravissimo». Anticiparli «avrebbe sicuramente aiutato a registrare un andamento meno disastroso ».

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