Caro-mense: «Torniamo alla schiscetta»
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fonte:
- Libero
Meno male che i bambini della materna non sanno leggere. Ieri, il menù del giorno prevedeva pizza margherita, misto carote e gelato. Uno dei piatti preferiti. Peccato che i dipendenti della Milano Ristorazione fossero in assemblea sindacale e dunque niente pizza, ma tanti bei panini portati da casa. Molti genitori hanno protestato, soprattutto quelli che hanno i figli all’ asilo nido. Infatti, in sostituzione del pasto, era previsto il cosiddetto menu di emergenza: un omogeneizzato di carne, fette biscottate, latte e mousse di frutta. Tutti alimenti sani e controllati, ma considerando che nei nidi non ci sono solo bambini di 9 mesi o un anno, ma pure bestiole di due anni e mezzo quasi tre, il gradimento non sarà stato certamente alto. Cresce, così, il numero dei genitori che hanno figli al nido che propongono, nelle situazioni di emergenza come scioperi o assemblee, di portare la schiscetta anche per i più piccoli. Su questo punto, da Milano Ristorazione, replicano: «La prassi prevede il menù d’ emergenza per evitare differenze tra i bambini e per non complicare la gestione del pranzo alle maestre. Ad ogni modo è allo studio un nuovo menù di emergenza più adatto alle esigenze dei piccoli del nido». Ma la vera \u201cprovocazione\u201d, che rischia di tradursi in un’ azione legale, viene dal Codacons. L’ associazione dei consumatori, che ha già in essere una class action contro le mense milanesi, propone l’ idea della schiscetta libera. «Visto che la qualità di MiRi è scadente, si ricorderanno le mozzarelle blu e i peli di bovino nella lasagna, ma soprattutto che molte famiglie fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, bisognerebbe considerare l’ ipotesi di lasciare liberi i genitori se scegliere di pagare la retta annuale, oppure di portare sempre il pasto da casa». Da Milano Ristorazione, la proposta del presidente del Codacons Marco Donzelli (che ha preparato una diffida al provveditore scolastico di Milano), viene liquidata come «un’ assurdità». Fonti vicine all’ azienda comunale delle mense riferiscono che «il Codacons fa la voce grossa, ma non è mai andato oltre alla presentazione di istanze legali. E nonostante gli annunci non è mai riuscito a portare MiRi in tribunale». Dal punto di vista del contenuto della proposta Miri si domanda «se sia davvero più conveniente portare il pasto da casa. Il costo medio di un pasto preparato dalle mense comunali è di 2,5 euro, per le famiglie che pagano la retta piena il costo per pasto è di 4,23 euro. Molto difficile stare sotto queste cifre». Quello che la MiRi non calcola, però, è che la famiglia paga una retta annuale (che in fascia massima è pari a 680 euro). Se il bambino non va a scuola (per malattia, vacanze o qualunque altro motivo) il pranzo, però, lo paga lo stesso. «Lo paga anche in caso di assemblea sindacale -rincara la dose il consigliere di zona 9 di Forza Italia Federico Illuzzi – e lo paga doppio: perché compra i panini e l’ acqua per i figli, ma non gli viene certo scalato il costo del mancato pasto dalla retta». Vista la qualità del cibo, «mi pare un’ ottima idea quella di poter scegliere se portarsi la schiscetta da casa», dice Illuzzi. Proprio pochi giorni fa i genitori delle commissioni mensa hanno intercettato piume sulle cosce di pollo servite ai bambini delle elementari e delle materne. La MiRi ha replicato che non sarà piacevole trovarsi le piumette nel piatto, ma che è tutto nei limiti della normativa». Intanto martedì debuttano i menù alternativi ideati per insegnare ai bambini a conoscere culture e modi di mangiare diversi. Si parte con il menù vegano (poi nel corso dell’ anno ci sarà quello per celiaci, quello greco, quello mediorientale e quello siciliano). I piatti di martedì sono: grano saraceno con verdure per primo e tofu per secondo. Una domanda: ma se alla fine il piatto risultasse non gradito, e finisse per lo più nei cestini, MiRi si riterrebbe soddisfatta? Il primo obiettivo di una mensa scolastica non è forse nutrire i bambini e fare in modo che abbiano la pancia piena per giocare e fare le attività al meglio? Per le risposte aspettiamo martedì.
michela ravalico
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