21 Aprile 2016

Bimbi legati per ore ai passeggini Botte al nido, maestra arrestata

Bimbi legati per ore ai passeggini Botte al nido, maestra arrestata
roma, ai domiciliari insegnante di 62 anni. sospese due colleghe

Bruno Ruggiero ROMA «SCHIAFFI, scossoni e urla». Questo lo scenario di cui hanno parlato alcuni testimoni, confermato da intercettazioni ambientali e telecamere nascoste in un asilo nido comunale alla periferia nord della capitale. Tanto basta per contestare l’ accusa di maltrattamenti aggravati e portare una maestra di 62 anni agli arresti domiciliari e altre due colleghe più giovani alla sospensione dall’ incarico. Persone con «un’ esperienza lavorativa di anni», alle prese con bimbi di età compresa fra i 12 e i 24 mesi, che però, «quando i piccoli disobbedivano ai loro ordini», andavano su tutte le furie. E a quel punto si apriva la galleria degli orrori che, come purtroppo dimostrano le segnalazioni di episodi analoghi in varie parti d’ Italia, è sempre più frequentata. Bambini strattonati, afferrati di peso e trascinati da una parte all’ altra, costretti a mangiare e, addirittura, con la bocca tappata per evitare che vomitassero. Poi legati ai passeggini per ore, a piangere e lamentarsi con quanto fiato avevano in corpo. Finché non tornava a regnare la calma. «Abbiamo notato che qualcosa non andava in nostra figlia e l’ abbiamo tolta da scuola: possibile che nessuno si sia accorto prima di quello che avveniva?», si è chiesto un genitore intervistato in tv. «TELECAMERE in tutti gli asili, scuole e case di riposo: io sarei d’ accordo, voi?», scrive su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini. Mentre il Codacons invoca «la restituzione delle rette pagate all’ asilo, una volta accertati i fatti». L’ ennesima brutta storia sarebbe iniziata nel febbraio scorso, quando alcune supplenti si sono accorte delle violenze, verbali e fisiche, che le tre educatrici usavano nei confronti dei piccoli, 14 in tutto, della stessa classe affidata alle loro cure. Le supplenti si rivolgono ai carabinieri della Compagnia San Pietro, competente per la zona dell’ Aurelia in cui si trova il nido. La Procura, con la sezione coordinata dal magistrato Maria Monteleone, decide di vederci chiaro. E il pm delegato alle indagini, Vittoria Bonfanti, autorizza gli investigatori dell’ Arma a svolgere le attività di intercettazione e osservazione in grado di confermare il contenuto della grave denuncia. Da quel momento, microspie e «occhi» elettronici fanno emergere la classica realtà che supera l’ immaginazione. «Se non mangi ti faccio nero», urla una delle donne a un bambino. «Toglimelo di mezzo che altrimenti oggi faccio qualche danno», dice un’ altra a una collega. «Merdosa!», sibila una terza a una bimba impaurita. In alcune immagini si vedono le tre che per dare da mangiare ai piccoli bloccano loro la testa con le mani, la spingono all’ indietro e a forza infilano il cucchiaio in bocca. Quindi un rumoroso corredo di «non ti reggo più, sei la mia croce», oppure «vattene a letto e non rompere le palle». Tutti i genitori dei bimbi coinvolti saranno ascoltati nei prossimi giorni nella caserma dei carabinieri.
 

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this