Allarme Codacons: in un anno le famiglie spenderanno 774 euro in più
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fonte:
- Il Tempo
L?inflazione torna a mordere. Sale al 2,5%
Allarme Codacons: in un anno le famiglie spenderanno 774 euro in più. Ma l?Isae: presto scenderà
INASPETTATAMENTE a febbraio l?inflazione ha rialzato la testa. Dai dati delle città campione diramati dall?Istat, i prezzi al consumo risultano aumentati in un mese dello 0,5% e fanno salire l`inflazione al 2,5% dal 2,4% di gennaio. Un rialzo che secondo il Codacons non sarà indolore per i consumatori. Le famiglie in un anno potrebbero trovarsi a spendere 774 euro in più. A spingere al rialzo il carovita sono stati in particolare gli aumenti della benzina e dei medicinali non compresi nel prontuario del Servizio sanitario nazionale. Le previsioni erano che l`inflazione restasse sostanzialmente ferma, mentre invece l`effetto dei rincari è risultato più ampio di quanto ci si aspettasse. E in molti capoluoghi a far schizzare i prezzi sono stati anche gli aumenti delle assicurazioni delle auto e delle moto.
«A pesare molto sul dato di febbraio è stato il capitolo trasporti, che è aumentato in media dello 0,6% a causa degli aumenti del petrolio e dell`impatto che hanno avuto su quelli delle benzine a partire da metà gennaio» spiega Paolo Guida di Unicredit-banca Mobiliare.
Hanno pesato anche i medicinali che non hanno i prezzi controllati. «Hanno fatto salire – dice Guida – il comparto dei servizi sanitari con punte mensili anche dell`1,4% come a Torino o dell`1,1% come a Bologna e in questo caso potrebbe esserci stato anche un proseguimento dell`effetto euro, che invece negli altri settori sembra essersi esaurito con gennaio».
Infine si sono fatti sentire i rincari delle assicurazioni, che hanno pesato sul capitolo altri beni e servizì portandolo al di sopra delle medie usuali con un aumento complessivo dello 0,5-0,6%.
La città che ha fatto registrare l`aumento mensile più forte dei prezzi al consumo è stata Venezia, dove in un mese i prezzi degli alberghi e dei ristoranti sono saliti del 2,4%. Rispetto a un anno fa i rincari sono pari al 7,9%. L`aumento mensile dei prezzi è stato pari allo 0,9%, con il tasso annuo di inflazione al 3,1%. In seconda posizione, con rincari dello 0,6%, ci sono Trieste (inflazione al 3,2%), Bologna (2,6%) e Ancona (3,1%). Gli aumenti sono stati pari allo 0,5% a Torino (2,6%), Genova (2,9%) e Palermo (2,6%). A Bari i prezzi sono cresciuti dello 0,4% (2,6%), a Milano dello 0,3% (1,8%), dello 0,2% a Firenze (2,3%) e Napoli (2,5%).
I dati dovranno essere verificati il primo marzo, quando l`Istat fornirà la sua stima provvisoria dell`inflazione di febbraio, mentre il dato definitivo sarà reso noto il 15.
Alla luce di queste rilevazioni emerge che l?euro ha avuto un impatto limitato nella dinamica inflazionistica, commenta la Confcommercio che sottolinea come invece le cause del carovita vadano cercate altrove. A cominciare dalle tariffe. «Molte aziende in crisi sono state costrette ad aumentare i prezzi e le tariffe ed a creare questo effetto scalino a febbraio» è la spiegazione fornita dagli economisti del centro studi della Confcommercio. L?Isae invece invita all?ottimismo perchè, sostiene, le «prospettive per i prossimi mesi rimangono favorevoli».
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