8 Giugno 2010

Ad aprile battuta d´arresto per i consumi

 ROMA – L´arrivo della manovra, lo scoppio del caso Grecia, la fine degli incentivi: un mix di novità che per le famiglie non ha rappresentato niente di buono. La ripresa dei consumi avviata in punta di piede negli ultimi mesi del 2009 si è già fermata. Lo dimostra l´indice della domanda (Icc) elaborato dalla Confcommercio: gli ultimi dati, quelli di aprile, segnano una caduta dell´1,6 per cento rispetto allo stesso mese dell´anno scorso. E a risollevare il morale agli acquirenti non contribuirà di sicuro il recente aumento dei prezzi della benzina . La caduta dei consumi, precisa l´indagine, ha sicuramente pagato il clima di incertezza e ansia che sta caratterizzato tutte le economie europee, ma va detto che oltre che nel valore (meno 0,7), i consumi sono diminuiti anche nelle quantità (meno 2,2 cento rispetto al più 4,4 di marzo), nonostante il ritocco ai prezzi sia stato contenuto (più 0,9). E´ vero che il grosso della caduta delle vendite è stato determinato dal settore «mobilità» (meno 14,8 per cento), che tiene conto sia della fine degli incentivi riconosciuti a chi acquistava un´auto, sia allo stop dei voli causato dalla eruzione del vulcano islandese. Ma le associazioni dei consumatori fanno notare che a ridursi è stato anche il consumo degli alimentari (meno 2 per cento), oltre a quello dell´abbigliamento e calzature (meno 0,6 per cento). In contro tendenza sono risultate solo le spese per la casa – con un aumento dell´1,1 per cento legato soprattutto agli incentivi per l´acquisto degli elettrodomestici – e quelle per i servizi (più 0,4). Una frenata dovuta dunque al clima non favorevole, spiega la Confocommercio, preoccupata che la tendenza non possa invertirsi in tempi brevi a meno che il governo non vari interventi a favore delle famiglie, ma poco convinta del fatto che ciò possa avvenire (l´indice di fiducia dei commercianti, a maggio, risultava in calo). Certo l´aumento della benzina non contribuirà a migliorare le aspettative: nell´ultimo fine settimana le compagnie, incuranti del ribasso registrato nei prezzi dei prodotti raffinati sul mercato del Mediterraneo, hanno alzato i listini. Ormai solo Agip resta al di sotto di 1,4 euro, mentre Q8 è già oltre 1,41 euro. Sul gasolio due marchi (Q8 e Shell) sono a quota 1,27 euro. Fra sabato e domenica scorsi cinque case hanno messo mano ai prezzi: Erg, Q8, Shell, Tamoil e Total. I ritocchi vanno da 0,5 a 1 centesimo sia sulla benzina (prezzi tra 1,397 e 1,414 euro) che sul gasolio (prezzi tra 1,256 e 1,279 euro). Le associazioni dei consumatori non sono sorprese dall´indagine Confcommercio: naturale conseguenza di una politica contraria allo sviluppo, dicono. Codacons chiede «il blocco delle tariffe e dei prezzi»; Adusbef e Federconsumatori annunciano che nei prossimi mesi, grazie agli effetti della manovra sui redditi fissi, la tendenza potrebbe peggiorare. Per la Uil è necessaria «una politica fiscale redistributiva a vantaggio di salari e pensioni e una politica di sviluppo che accompagni il contenimento del deficit».
 

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