Accordo a Roma
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fonte:
- La Stampa
La capitale anticipa il blocco
ROMA.
Contro l´inflazione e i prezzi pazzi, il Comune di Roma ha stretto un patto con i commercianti. Un accordo in tre punti: non aumentare i prezzi oltre il tasso d´inflazione registrato dall´Istat, creare un osservatorio sul costo dei prodotti di largo consumo, lanciare una campagna promozionale per i prodotti stagionali. Walter Veltroni s´è fatto promotore dell´accordo perché a Roma con gli aumenti non si scherza: all´ingrosso, nel corso del mese di agosto, i pomodori rossi a grappolo sono cresciuti del 125%. Nei prossimi sei mesi, quindi, i funzionari dell´Osservatorio comunale sui prezzi controlleranno i prezzi nei mercati all´ingrosso e a livello di produttori. E se i dettaglianti rispetteranno la soglia dell´inflazione reale, senza far scattare all´insù i listini, scatterà per loro un bel premio: il Comune toglierà l´imposta sulle insegne, fonte di mille lamentele da parte degli esercenti. «Il nostro obiettivo – ha spiegato Veltroni al termine dell´incontro – è lanciare un messaggio di trasparenza e sicurezza per i consumatori. Sono felice esserci riuscito con il metodo della concertazione». I risultati del monitoraggio, ovviamente, saranno al massimo pubblicizzati: sul sito Internet del Comune e inviati ai giornali come se fosse il bollettino del tempo. Ma il Comune intende usare anche un´arma segreta: aprire le porte dei mercatini rionali ai piccoli agricoltori diretti, rilanciando il vecchio slogan «dal produttore al consumatore». Soddisfatti i rappresentanti dei commercianti. Dice Cesare Pambianchi, presidente della Confcommercio romana: «Dobbiamo colpire chi vuole fare il furbo, non tutta la categoria. Nei prezzi ci sono molte componenti. Anche l´energia elettrica o l´affitto, che sono in aumento. Insomma per noi questo è un accordo gravoso. Ma lo rispetteremo». Chi osserva perplesso il patto, invece, sono i difensori dei consumatori. Dice l´avvocato Carlo Rienzi, leader del Codacons: «A questi patti io ci credo poco. Per dirla tutta, non credo all´onore dei commercianti. Qua ci vogliono controlli seri soprattutto sui dettaglianti. Ma non saranno certo i pochi ispettori annonari del Comune a farli».
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