“Volo da incubo, Alitalia non rimborsa”
- fonte:
- Messaggero Veneto
UDINE. A dispetto di quanto affermato nei giorni scorsi da Alitalia, al Codacons Fvg non risulta che la compagnia di bandiera stia contattando i 90 passeggeri per risarcirli del danno causato venerdì 24 settembre sera, quando il volo Roma-Ronchi è durato 14 ore, è stato deviato a Verona e i passeggeri – tranne quelli che a proprie spese sono tornati a casa – sono stati costretti a trascorrere la notte in aeroporto senza assistenza. «In ogni caso, anche se Alitalia offrisse il bonus da utilizzare nei voli successivi – spiega il presidente provinciale del Codacons Udine, Nicola D’ Andrea –, non sarebbe sufficiente: non è previsto come forma ordinaria di risarcimento. Inoltre, per essere emessi, i bonus richiedono il consenso del passeggero. Le compagnie aeree li offrono per evitare esborsi economici: si tratta di un "contentino". In ogni caso il passeggero può legittimamente rifiutare il bonus senza perdere il diritto al risarcimento dei danni». Dalle persone sentite da Codacons non sembra comunque vi sia stata disponibilità al rimborso, né contestualmente al fatto, né dopo: «Ribadiamo che la comunicazione del rimborso va fatta a tutti in via ufficiale e al momento del fatto, e non dopo; questo per consentire ai passeggeri di comportarsi di conseguenza dal momento che non tutti possono permettersi di spendere 450 euro di taxi senza la garanzia di venire rimborsati. Quanto accaduto alla signora Nonino – che ha riferito di essere stata contattata dalla compagnia area –, sembra un caso isolato, forse dovuto anche alla notorietà del personaggio». «Nessuno ci aveva detto che le spese per tornare in taxi o altri mezzi sarebbero state rimborsate – conferma Elisa Carcasio di Cormòns, una delle passeggere che si è rivolta al Codacons friulano –, altrimenti non saremmo stati tutta la notte in aeroporto ad attendere invano informazioni. Lo staff Alitalia continuava solo a dire che era colpa dello scalo. Poi tutti i componenti dell’ equipaggio, uno dopo l’ altro, se ne sono andati in sordina. Tant’ è che ho ironicamente detto al vice-comandante pilota: "un applauso al comandante che abbandona la ciurma". Lui ha solo risposto che la responsabilità non era dell’ Alitalia». Carcasio conclude: «Nonino può affermare che l’ assistenza ci è stata data, perché dopo 2 minuti dall’ atterraggio lei se n’ è andata in auto, dando un passaggio – questo sì – a una mamma con due bambini piccoli. La verità è che siamo stati abbandonati a noi stessi, e per questo ora chiediamo il risarcimento tramite il Codacons». ©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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