1 Ottobre 2015

Volkswagen, scandalo emissioni a Venezia la prima class action

Volkswagen, scandalo emissioni a Venezia la prima class action
codacons: ecco come sarete risarciti. domani udienza sui consumi di benzina 

VENEZIA Negli Stati Uniti, l’ inchiesta della Environmental protection agency (Epa) sulle falsificazioni delle emissioni della Volkswagen procede a spron battuto. Dall’ altra parte dell’ oceano, però, non si resta certo a guardare. E sono proprio i consumatori, in particolare, a presentare il conto alla casa automobilistica di Wolsburg con una causa collettiva. Altroconsumo da una parte, Codacons dall’ altra. Due class action che verranno discusse domani e l’ 11 febbraio in tribunale a Venezia, visto che la sede di Volkswagen Italia Spa è a Verona. Il Codacons ha notificato ieri mattina la sua class action contro il gruppo tedesco. L’ azienda dovrà comparire davanti ai giudici a metà febbraio del prossimo anno. «L’ azione di oggi – dice in una nota il Codacons spiegando le richieste risarcitorie – trova fondamento in due interessi, entrambi meritevoli di tutela e soprattutto, pur nelle loro diverse sfaccettature, caratterizzati da una loro omogeneità». Secondo l’ associazione Volkswagen è chiamata in causa per «la responsabilità ex contractu, per violazione delle norme su correttezza e buonafede, inadempimento contrattuale, diversità del bene venduto rispetto a quello voluto ed elusione delle norme sulla concorrenza». In altre parole, «il messaggio “Das auto” non solo avrebbe fornito, per anni, informazioni non corrette, privando il consumatore della libertà di autodeterminazione ed inducendolo ad assumere una decisione che non avrebbe altrimenti preso, ma anche notizie ingannevoli sottoponendo l’ utente anche a sanzioni in caso di accertamenti sulle emissioni del proprio mezzo», spiega il presidente Franco Conte. In secondo luogo, Volkswagen, sostiene il Codacons, avrebbe la «responsabilità per la violazione del diritto ad un ambiente salubre che, evidentemente, è «estendibile a tutta la vasta platea dei cittadini residenti nei Paesi in cui sono state vendute automobili che parrebbero essere costruite in violazione dei limiti massimi di emissione». Class action, che, ovviamente, è ancora aperta. «Tutti i proprietari di vetture del gruppo Volkswagen coinvolte nello scandalo possono preaderire, in attesa della pronuncia del Tribunale sulla ammissibilità, compilando i moduli pubblicati sul sito dell’ associazione , e chiedere il risarcimento dei danni subiti in relazione agli illeciti subiti, alla perdita di valore dell’ automobile, al danno esistenziale da inquinamento involontario, ad eventuali richiami delle vetture per un importo compreso tra 10 e 50mila euro», sottolinea Conte. Ma c’ è chi si era mosso prima, come Altroconsumo, che un anno fa assieme alle altre organizzazioni di consumatori indipendenti in Europa aveva denunciato che le case automobilistiche usavano «informazioni fuorvianti» sulle emissioni. L’ udienza per l’ ammissibilità della class action è prevista per domani in tribunale a Venezia: «E’ giunta ormai l’ ora di adottare finalmente in tutta Europa il nuovo ciclo di omologazione delle auto per misurare in modo più efficace emissioni e consumi – dice Marco Pierani, responsabile relazioni esterne per Altroconsumo – nel frattempo le autorità amministrative e giudiziarie in Italia e in Europa dovrebbero farsi parte attiva, così come accade negli Stati Uniti, per tutelare in massima parte i diritti degli utenti rispetto ad inganni e distorsioni del mercato».

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