2 Aprile 2010

Volano i prezzi dei carburanti

Il Ponte di Pasqua è iniziato. In queste ore sulle strade e sulle autostrade italiane, da Nord a Sud dello Stivale, ci sono già file e incolonnamenti. E non va meglio a chi si trova ai valichi con Austria, Francia o Slovenia. Il traffico, per i milioni di automobilisti che decidono di concedersi qualche giorno di vacanza, resta sempre una costante.
Ma gli italiani che tornano nei luoghi di origine o si dirigono verso la montagna o le città d’arte devono anche essere consapevoli di trovare un’altra brutta sorpresa ancor prima di iniziare il loro viaggio. La Pasqua 2010 sarà, infatti, molto costosa dal momento che la benzina verde ha sfiorato ormai quota 1 euro e 42 centesimi al litro, mentre il gasolio non è lontano da 1, 25 centesimi al litro.
Un rincaro dettato sì dall’impennata delle quotazioni del petrolio – che costa più di 85 dollari al barile contro i 50 dollari di un anno fa – ma questo fattore non riesce comunque a giustificare l’aumento dei prezzi dei carburanti. In questi giorni, infatti, il greggio non è cresciuto con la stessa velocità.
Inoltre, c’è da considerare anche lo stacco con l’Europa. Negli altri Paesi dell’Unione la benzina costa sicuramente 3 centesimi in meno. Una situazione su cui anche il governo vuole fare chiarezza. “Non è escluso un decreto legge per superare il divario del prezzo della benzina tra Italia e l’Ue, ha spiegato il sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico Stefano Scaglia. Occorre una riforma, ma lo strumento per attuarla sarà deciso successivamente”. Secondo Scaglia “è necessario discuterne con i neo governatori. Lo stacco speculativo è strutturale. Il governo quindi sta lavorando con tutte le categorie interessate”.
Intanto le associazioni dei consumatori e i sindacati attaccano.
Per limitare la corsa selvaggia dei prezzi, il Codacons propone di “eliminare l’indicazione dei millesimi dai listini. I forti rincari registrati in queste ore – spiega – avranno ripercussioni pesantissime sulle tasche delle famiglie, determinando un aggravio generalizzato di prezzi e tariffe e una maggiore spesa tra costi diretti e indiretti quantificabile in circa 200 euro ad automobilista su base annua”.
Una stangata che non piace neanche al segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, secondo cui “il Governo deve sterilizzare con un decreto le tasse su questi aumenti ingiustificati”.
Ma l’Unione petrolifera non ne vuole sentire proprio parlare di possibili speculazioni sui prezzi dei carburanti in vista delle partenze per le festività pasquali e respinge al mittente le accuse. Secondo l’associazione, infatti, si tratta di critiche “infondate” perché i prezzi della benzina sono in linea con le quotazioni internazionali dei prodotti Platts. In particolare – spiega l’Up – se si registrano le variazioni nelle quotazioni internazionali della benzina e del gasolio tra il mese di marzo ed il mese di gennaio si vede che il prezzo industriale della benzina, escluse le tasse, è cresciuto di 4,4 centesimi di euro rispetto ad una crescita delle quotazioni internazioni pari a 4,7 centesimi di euro. Altrettanto vale per il gasolio aumentato di 3,7 centesimi rispetto ad un aumento delle quotazioni internazionali di 3,9 centesimi”.
Intanto, mentre infuriano le polemiche tra petrolieri e consumatori, di sicuro c’è che occorreranno in media 10 euro in più per fare il pieno di verde e 8 euro in più per il gasolio.

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