Vogliamo tornare a organizzare matrimoni
- fonte:
- La Sicilia
«Vogliamo lavorare». È questo il leitmotiv che ha fatto da sfondo, l’altra mattina in piazza Università, alla manifestazione pacifica, coordinata dal movimento spontaneo partito dalla Sicilia, Italian Wedding Industry, che ha aderito al Flash mob nazionale “Manifestiamo tutti in piazza”, del comitato promotore “Insieme per il Wedding”, che ha coinvolto contemporaneamente anche altre città italiane. Alla giornata siciliana hanno preso parte molte associazioni ed imprenditori tra cui “AFPS” – associazione fotovideografi professionisti siciliani, “Partite IVA – insieme per cambiare”, “Associazione autonomi e partite IVA” e “Gamelia, associazione eventi”. Striscioni e cartelli sventolati ancora una volta, per ribadire con decisione le richieste d’aiuto e la necessità di date certe per fare ripartire il comparto del matrimonio e degli eventi “completamente ignorato dal Governo nazionale da un anno”. Centinaia di imprenditoriche sono stati ascoltati dal sindaco Salvo Pogliese. «Oggi – ha dichiarato Umberto Sciacca di Italian Wedding Industry – siamo presenti in piazza perché davvero stremati. Vogliamo manifestare il nostro disagio e disappunto sul fatto che il Governo nazionale ha abbandonato l’intera filiera wedding, a cui è stato vietato di lavorare e di festeggiare matrimoni dal marzo 2020. Sulla testa di noi imprenditori e su quella delle nostre famiglie, gravano le spese per affitti, bollette e stipendi dei dipendenti che abbiamo dovuto continuare a pagare, restando aperti, ma senza vendere e soprattutto senza ottenere alcun ristoro, a causa dei codici ateco dimenticati. Parlo a nome di tutti gli atelier di abiti da sposo e sposa che hanno gli armadi pieni di abiti con lustrini e paillettes, per i catering che hanno dovuto buttare tonnellate di cibo, per i fotografi che sono stati lasciati da soli… Adesso ci siamo indebitati e i futuri sposi brancolano nel buio, senza poter stabilire una data certa e fare degli investimenti. Ecco perché chiediamo aiuto: vogliamo tornare a lavorare, rassicurare i nostri sposi che non ci saranno ulteriori slittamenti, dato che hanno già spostato il loro giorno del ‘sì’ dal 2020 al 2021». Pronta la risposta da parte del primo cittadino Pogliese: «Oggi sono qui – ha dichiarato Pogliese – per darvi non solo il mio supporto istituzionale, ma anche politico. La nostra amministrazione in questo difficile anno ed in una condizione di grave dissesto nella quale versa, ha comunque messo in atto delle azioni, riducendo la Tari del 60% per 10 mesi e la Tosap dell’ per tutte le attività di ristorazione e bar. Ritengo che questi siano sono dei segnali inconfutabili di sensibilità verso le problematiche di un comparto che ha importantissime ricadute economiche sul nostro territorio, ecco perché cercherò di portare le vostre istanze sia nel parlamento regionale, sia in quello nazionale». In piazza anche il Codacons. «Chiediamo al nuovo Governo – dichiara il segretario nazionale Francesco Tanasi – di studiare soluzioni per fornire garanzie a chi intende sposarsi e a tutti gli imprenditori del settore».
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- Tags: Francesco Tanasi, matrimoni