15 Febbraio 2016

Violenze su pazienti disabili «Trattati come in un lager»

«I pazienti erano trattati come in un lager». Maltrattamenti, percosse, umiliazioni in modo «continuo e sistematico», lesioni personali, omissione di referto nei confronti di 36 ospiti affetti da gravi problemi psichici e alcuni anche con difficoltà di deambulazione. Sono queste le accuse contestate a dodici tra operatori e infermieri e due amministratori del centro Aias (Associazione italiana assistenza spastici) di Decimomannu (Cagliari), ai quali i carabinieri del Comando provinciale e di Cagliari e dei Nas hanno notificato le misure cautelari di sospensione dal pubblico servizio per sei mesi.

Le indagini

A far partire le indagini a fine 2014 è stato l’esposto di un dipendente dell’Aias che lamentava mesi di mancati pagamenti. Gli inquirenti hanno messo nella struttura alcune telecamere nascoste che hanno evidenziato i maltrattamenti subiti dai pazienti che venivano aggrediti verbalmente e fisicamente, costretti ad aspettare nudi, sia uomini che donne in totale promiscuità, davanti agli unici due bagni per fare le docce, poi venivano asciugati con un solo asciugamani o addirittura con gli stracci. «Erano trattati come in un lager», ha detto durante la conferenza stampa il colonnello dei carabinieri Gavino Asquer. Un caso emblematico è quello di un paziente finito in ospedale per percosse, ma ai familiari fu detto che era affetto da polmonite.

Lorenzin: «Nessuna tolleranza»

«Nessuna tolleranza verso gli operatori di strutture socio-assistenziali che maltrattano anziani, disabili e malati», ha annunciato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «I Carabinieri del Nas stanno lavorando in modo straordinario, con controlli quotidiani che rendono di grande efficacia la task force che abbiamo istituito nel luglio del 2013 al ministero».

Codacons: «Aumentare la vigilanza»

«In Italia si sta registrando una vera e propria escalation di violenza all’interno di case di cura e strutture sanitarie che ospitano disabili e anziani che indigna e pone seri interrogativi su come operano tali strutture e il personale che vi lavora», denuncia in una nota il Codacons. «Il vero problema», afferma Carlo Rienzi, presidente dell’associazione di consumatori, «è la mancanza di controlli e verifiche periodiche che accertino la qualità del servizio reso e il rispetto dei diritti dei pazienti. Serve incrementare la vigilanza con ispezioni continue e attente verifiche sul personale affinché simili episodi non si ripetano più».

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this