“Violati i diritti dei turisti” La denuncia di due giovani in partenza per l’ Egitto
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fonte:
- Il Giorno
Sondrio, 23 agosto 2013 – Oltre al danno, anche la beffa. Sono decine anche a Sondrio i viaggiatori che si sono visti annullare la vacanza a causa dell’ emergenza generatasi dalla drammatica situazione che sta vivendo l’ Egitto, e che ora si trovano pure a dover fare i conti con agenzie di viaggio e tour operator che sembrano proprio decisi a non voler rispettare la normativa a tutela del turista. È il caso, ad esempio, di Paolo e Laura, due giovani del capoluogo valtellinese che si sono rivolti all’ Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori (Aduc) dopo aver trovato nell’ agenzia a cui si erano rivolti per organizzare la partenza un vero e proprio muro di gomma. La situazione è presto spiegata: i due ragazzi, così come altre decine di persone solo in città, hanno prenotato una vacanza in Egitto. vacanza che è però saltata: la Farnesina ha infatti bloccato tutte le partenze verso le località del Mar Rosso fino a metà settembre. A questo punto Paolo e Laura si sono rivolti all’ agenzia di viaggi per riorganizzare la loro vacanza, ma non è andato tutto liscio come avrebbe dovuto. La legge è chiarissima sull’ argomento: in caso di cancellazione, il turista «ha diritto di usufruire di un altro pacchetto turistico di qualità equivalente o superiore senza supplemento di prezzo o di un pacchetto turistico qualitativamente inferiore, previa restituzione della differenza del prezzo» (art. 42 del Codice del turismo). E, nel caso in cui non voglia o possa usufruire dei viaggi alternativi offerti, ha comunque diritto al rimborso del prezzo entro 7 giorni lavorativi dal giorno della cancellazione. Un rimborso totale, comprensivo anche di quanto pagato per istruire la pratica e per l’ assicurazione. Ebbene, in molti però hanno denunciato comportamenti molto diversi da questi. «Quando ci hanno comunicato l’ annullamento del viaggio – racconta il 30enne Paolo Cattelini – abbiamo chiesto all’ agenzia “Blu Vacanze”, come previsto nel contratto che avevamo sottoscritto e nel Codice del turismo, che il pacchetto ci venisse cambiato senza costi aggiuntivi. Ci hanno invece proposto altre mete ma avremmo dovuto pagare un supplemento, in alcuni casi anche considerevole. Ci hanno spiegato che Astoi (l’ associazione di categoria dei tour operator che fa capo a Confindustria, ndr.) aveva mandato una comunicazione secondo cui, appunto, questo era il comportamento che avrebbero dovuto tenere». E nemmeno ottenere il rimborso pare tanto facile . Infatti, ai due giovani è stato riferito che potranno riavere solo una parte dei soldi versati. «E nonostante noi abbiamo fatto presente come questa pratica sia illegale – prosegue Paolo – ci è stato detto che altro non possiamo fare se non far causa». E così faranno con tutta probabilità Paolo e Laura, così come i moltissimi turisti nella loro stessa situazione. L’ Aduc consiglia di farsi valere con una raccomandata con ricevuta di ritorno di messa in mora da inviare sia al tour operator, sia all’ assicurazione. Il Codacons invece lancia una class action contro il ministero degli Esteri con una richiesta di 5000 euro di risarcimento danni a favore degli italiani in vacanza in Egitto e di chi ha visto il viaggio annullato. Ma, intanto, la vacanza è rovinata. E proprio così si chiama il sito internet (www.vacanzarovinata.it) a cui ci si può rivolgere per avere ulteriori chiarimenti e sapere come far valere le proprie ragioni.
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