13 Novembre 2001

Vigili urbani declassati fanno causa al Comune

Coinvolti trentatre agenti della polizia municipale aderenti al Sulpm, con il nuovo contratto sono stati inquadrati in una categoria inferiore
Vigili urbani declassati fanno causa al Comune
`Scelte arbitrarie dell`amministrazione` – Domani mattina ci sarà la prima udienza

I vigili urbani scendono in campo contro il Comune per un presunto declassamento che ha scontentato e fatto arrabbiare ben 33 agenti di polizia municipale aderenti al sindacato unitario Sulpm.
Domani, infatti, compariranno davanti al giudice del lavoro i legali incaricati che agiscono per conto dell`associazione di consumatori Codacons a cui si sono rivolti gli agenti; si tratta degli avvocati Giuliano Sartori di Modena e Marco Barbaro di Firenze.
L`udienza è solo la prima della serie e riguarderà 15 vigili, mentre per gli altri 17 si andrà al 2002. La causa contro il Comune è partita in seguito ad una riqualificazione generale degli agenti prevista dal contratto nazionale di lavoro del 1999.

Il contratto cancella le vecchie qualifiche e introduce nuove classificazioni; quindi il Comune ha proceduto ad inserire in queste nuove categorie tutti i dipendenti che erano inquadrati con i vecchi livelli. I 33 vigili in questione, tutti in possesso della sesta qualifica funzionale, si aspettavano di essere inseriti in una categoria di tutto rispetto, individuata con la lettera D dal contratto. E invece così non è stato. Sono stati inseriti, secondo loro arbitrariamente, in una categoria inferiore che comporta naturalmente una retribuzione inferiore.
Non sono gli unici a cui è accaduto questo e proprio per questo motivo l`esito di questa causa avrà estrema importanza perché potrebbe sancire un precedente del quale poi altri potrebbero servirsi per rivendicare a loro volta livelli maggiori.
I 33 vigili sostengono che, sulla base delle mansioni che hanno svolto e che continuano a svolgere e sulla base del contratto del 1999, spetti loro di diritto ottenere la qualifica D1. Ma l`avvocato del Comune, Vincenzo Villani, non è dello stesso parere.

Infatti l`amministrazione difende la propria scelta sostenendo che il passaggio dalla vecchia sesta qualifica alla nuova D1 non è automatico e che vengono considerate solo le mansioni per le quali ogni agente aveva ricevuto incarico formale, non ciò che veniva eseguito senza formale incarico. Secondo i legali dei vigili, l`amministrazione comunale ricorrerebbe ad una difesa basata sull`interpretazione formale di norme burocratiche contestando quelle che sarebbero le mansioni svolte di fatto dagli agenti.
A sostegno della loro tesi, i 33 vigili che si sono rivolti al giudice del lavoro adducono il fatto che in decine di altri Comuni d`Italia tutti gli agenti che avevano la vecchia sesta qualifica sono stati collocati nella classe D1.

Anche Comuni del modenese hanno osservato questa linea, come ad esempio Formigine, San Possidonio, Castelvetro e San Cesario (quest`ultimo accettando la conciliazione presso la Direzione provinciale del lavoro). Ora la parola passa al giudice.

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