18 Luglio 2013

Vicenda Kyenge, Calderoli indagato per diffamazione aggravata

Vicenda Kyenge, Calderoli indagato per diffamazione aggravata

 

Il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, è indagato per diffamazione aggravata dalla finalità della discriminazione razziale (introdotto dalla legge Mancino) per la frase offensiva rivolta contro il ministro per l’ Integrazione, Cecile Kyenge, sabato scorso dal palco della festa della Lega di Treviglio, nella Bergamasca. Il fascicolo è stato aperto dai pm di Bergamo Maria Cristina Dotto e Gianluigi Dettori, sulla base di un esposto presentato dal Codacons. Calderoli aveva attaccato il ministro dicendo: «Quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare alle sembianze di un orango». L’ esposto contro Calderoli è stato presentato lunedì scorso dall’ associazione dei consumatori, che aveva chiesto alla magistratura di Bergamo di verificare la sussistenza di eventuali reati in merito alle dichiarazioni del vicepresidente del Senato, con particolare riferimento all’ aggravante del razzismo insita negli insulti lanciati da Calderoli. Nell’ esposto infatti il Codacons scrive: «Le dichiarazioni, e in particolare il contenuto delle stesse, manifestate dal vicepresidente del Senato Roberto Calderoli, nei confronti del Ministro per la Cooperazione internazionale e l’ integrazione, Cécile Kyenge Kashetu, risulterebbero non solo lesive dell’ ordine pubblico e della dignità umana, ma anche chiaramente idonee ad istigare l’ odio razziale. Ora ci attendiamo un provvedimento dal Collegio dei Questori del Senato – afferma il presidente Carlo Rienzi – al quale abbiamo formalmente chiesto di sospendere Roberto Calderoli dai suoi incarichi istituzionali». Sul caso è tornato anche lo stesso ministro Kyenge: «Si deve andare oltre i fatti personali. In questo momento preferisco non dare giudizi sulle persone. Io vorrei che l’ Italia andasse avanti. Quando il ministro Calderoli mi ha chiamato per farmi le sue scuse, io le ho accettate», ha detto. Accettate le scuse e anche i fiori che Calderoli aveva promesso di mandarle. «Sono ministra – ha poi aggiunto Kyenge – richiedo rispetto come istituzione. Qualsiasi tipo di offesa razzista non tocca me, diventa un concetto. Una ferita all’ Italia».

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