26 Febbraio 2020

Viaggi e Coronavirus: chi ha diritto ai rimborsi

 

di Biagio Simonetta La grande paura del contagio da Coronavirus sta facendo malissimo al mondo dei viaggi. Fra Paesi che hanno decido di bloccare i viaggiatori provenienti dall’Italia (più che altro dalle regioni del Nord), e cittadini in preda alle preoccupazioni di spostarsi da casa, le cancellazioni di voli, treni e alberghi si stanno moltiplicando ora dopo ora.
I siti e i centralini delle compagnie aeree sono presi d’assalto, e sono state segnalate difficoltà nel mettersi in contatto con gli operatori di Alitalia. Ma anche le agenzie di viaggio hanno il loro bel da fare.

Chi può chiedere un rimborso (pochi)
È giusto sottolineare che al momento non tutti possono chiedere un rimborso a causa dello scoppio dell’emergenza legata al Coronavirus. Attualmente la zona rossa, in Italia, riguarda 11 comuni del Lodigiano e un comune in Veneto. E se i casi in questione non riguardano queste aree, la situazione dei rimborsi è complessa.
È molto difficile, infatti, che una qualsiasi compagnia aerea, o una struttura alberghiera, decida di risarcire un utente che non intende viaggiare per timore del Coronavirus, se le aree di arrivo e destinazione non sono interessate da misure restrittive.
Diverso è il discorso se l’annullamento della partenza è determinato da un provvedimento dell’autorità: un Paese che non accetta più cittadini italiani (come l’Iraq, ad esempio). Ad ogni modo, molti siti delle compagnie aeree hanno intere sezioni dedicate all’emergenza Coronavirus contenenti tutte le informazioni necessarie. Sulle strutture alberghiere, inoltre, non di rado possono verificarsi decisioni autonome della direzione della struttura stessa, che – in anticipo – potrebbe bloccare determinati soggiorni.

Niente panico
La presidente di Fiavet, Ivana Jlenic ha provato a chiarire un po’ di dubbi in un’intervista rilasciata all’Ansa, anche se la situazione è ancora in divenire e si attendono i decreti attuativi dei provvedimenti presi dal Governo per il contenimento dei contagi che sono limitati sia dal punto di vista territoriale (le zone rosse dove ci sono i focolai) che da quello temporale (14 giorni).
«Ha diritto al rimborso o alla riprotezione (un pacchetto sostitutivo) – dice la Jlenic – solo il viaggiatore che ha un viaggio nelle zone rosse e ha in programma una partenza entro il 7 marzo, in tutti gli altri casi ci sono le solite regole e le solite penali». Per la presidente di Fiavet: «il Governo deve intervenire, le imprese turistiche (che muovono il 13% del Pil di questa nazione) non possono essere lasciate da sole. I vettori aerei, quasi tutti stranieri, devono essere messi nella condizione di dover provvedere ai rimborsi perché non è ipotizzabile che tutto sia scaricato sulle imprese italiane, lo abbiamo già chiesto alla ministro De Micheli».
Per quanto riguarda i Paesi stranieri, che hanno applicato restrizioni all’Italia, la Jlenic è prudente: «Su questi dobbiamo capire cosa c’è di vero e ufficiale. Prima di generare il panico totale anche lì e bloccare definitivamente tutti gli spostamenti dei connazionali e creare altri gravi danni al settore, dobbiamo aspettare e avere le idee più chiare. Poi andranno visti caso su caso, perché ogni situazione ha le sue specifiche. E ripeto concentriamoci sui prossimi giorni. Chi vuole disdire viaggi di aprile aspetti perché tutto potrebbe normalizzarsi. Non si può pensare di cancellare tutto tout court perché non se ne esce più».

La posizione del Codacons
Anche il Codacons nelle ultime 48 ore è stato sommerso dalle richieste di aiuto di consumatori: «È gravissimo – fa sapere il presidente Carlo Rienzi- che compagnie aeree, portali di prenotazioni online e strutture ricettive rifiutino di rimborsare gli utenti che, per cause di forza maggiore, intendano rinunciano a partenze e soggiorni. Proprio per questo il Codacons – aggiunge Rienzi – sta preparando un facsimile di diffida attraverso il quale i consumatori chi si vedono negare i rimborsi possono, sulla base degli ultimi decreti del Governo e in virtù della situazione di forza maggiore determinatasi, diffidare gli operatori alla restituzione di quanto speso e chiedere alla Procura competente l’avvio di una azione penale per la possibile fattispecie di appropriazione indebita».

Le linee guida di Booking
Per chi ha prenotato un viaggio attraverso una piattaforma online, i siti più importanti stanno via via pubblicando alcune linee guida per spiegare chi ha diritto a un rimborso. Su Booking, che è il portale più importante per la prenotazione alberghiera, gli utenti possono avvalersi della cancellazione gratuita prevista in moltissimi casi.

Quando questa manca, invece, si può contattare l’area Help per chiedere ragguagli. Sul forum del sito, un amministratore ha scritto un post a riguardo: «Al momento non abbiamo un piano preciso per l’Italia, ma se l’ospite volesse cancellare senza penale nonostante la cancellazione non sia gratuita, potete farlo tranquillamente accettando la sua richiesta. In tal modo annulleremo anche la commissione».

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