1 Giugno 2012

Via le Sigarette da Parchi e Stadi ora il Governo Resista alle Lobby

Via le Sigarette da Parchi e Stadi ora il Governo Resista alle Lobby

La proposta torna di tanto in tanto ad affacciarsi. Vietato fumare in stadi e parchi. Come negli Stati Uniti, dove ormai chi tira fuori un accendino in zone all’ aperto viene messo al bando. Da noi, a 9 anni dalla riforma dell’ ex ministro della Sanità Girolamo Sirchia (divieti in ristoranti, uffici e luoghi frequentati dal pubblico) la tentazione di allargare la rosa dei posti proibiti non si è mai sopita. E adesso anche il ministro della Salute Renato Balduzzi si dice favorevole. Far rientrare nella lista nera giardini, cortili di ospedali e scuole, abitacoli di auto private? «È un’ ipotesi allo studio, e merita attenzione così come il divieto di vendita ai minorenni». Sulla legge sono in teoria tutti d’ accordo, eppure il testo firmato per primi da Antonio Tomassini (Pdl) e Ignazio Marino (Pd) è fermo in Senato da tre anni in commissione Sanità, forse per qualche lobby contraria. La spinta verso il proibizionismo continua in ogni caso ad essere forte. Si è visto infatti che tutte le campagne dissuasive basate sugli effetti dannosi del tabacco non sono servite a molto. E allora – ieri era la Giornata mondiale antifumo – almeno proteggiamo i cittadini passivi… Balduzzi innanzitutto vorrebbe convincere «a smettere, o non cominciare, specie i giovani». In Italia il 36% dei ragazzi sotto i 16 anni sono clienti dei tabaccai. Eppoi c’ è l’ impatto sull’ ambiente. Ogni giorno, secondo un’ indagine Doxa, 10 milioni e 800 mila italiani accendono 140 milioni di sigarette, vale a dire 51 miliardi di mozziconi all’ anno. Liberare le strade da questa spazzatura è tre volte più costoso per i servizi comunali. Ecco perché l’ 84% degli italiani vede positivamente l’ ipotesi di una multa da 30 euro a chi sporca. Il Codacons, con un esperimento, ha dimostrato che il fumo inquina più di un’ automobile. Con un’ accensione di sigaretta il livello di Pm10 schizza alle stelle, da 16 a 150 microgrammi per metro cubo. In città quando le centraline raggiungono quota 50 il traffico viene fermato. Margherita De Bac RIPRODUZIONE RISERVATA.
 

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